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Andrea Vaccaro

Andrea Vaccaro


Andrea Vaccaro (Napoli, 8 maggio 1604 – Napoli, 18 gennaio 1670) è stato un pittore barocco italiano, tra i maggiori esponenti della pittura napoletana del Seicento.

Fu il padre del pittore Nicola Vaccaro (1640-1709). Nelle sue opere si ispira al naturalismo di Caravaggio reinterpretandolo in chiave classicistica. Assimila diverse scuole di pittura e le principali caratteristiche delle sue opere sono la regolarità delle forme, l'uso di tonalità di colore chiare che sfumano nel fondo e l'assenza quasi totale di espressioni e atteggiamenti violenti nelle figure dipinte.

Importante nella sua vita fu l'incontro con Bernardo Cavallino, con cui Vaccaro stabilì un rapporto di amicizia. Tra il 1630 e il 1660 per le sue opere si ispirò molto al pittore Anton Van Dyck. Andrea Vaccaro lavorò principalmente su commissione ecclesiastica: il suo modo di dipingere santi e martiri in atteggiamenti di particolare devozione e particolare espressività lo rese infatti uno degli artisti più celebri e più richiesti dalla Chiesa durante il periodo della Controriforma.

Tra le sue opere vi sono: il san Benedetto a san Potito, due grandi quadri in due cappelle della Sanità, uno raffigurante lo sponsalizio di santa Caterina Alessandrina, e l'altro il Nostro Signore che appare a santa Caterina da Siena. Vi sono poi la crocifissione del Signore a san Tommaso d'Aquino e numerosi altri dipinti.

Di particolare importanza è la fondazione nel 1666 nel Collegio dei Gesuiti del Salvadore della Congregazione di San Luca, della quale divenne rettore e maestro. In essa si insegnavano le proporzioni delle parti del corpo umano, l'anatomia, la storia, la mitologia, i diversi costumi, l'ottica, la prospettiva, e altro. Quando morì, il 18 gennaio 1670, gli successe il pittore Francesco Di Maria, allievo del Domenichino.