Il Museo Diocesano di Cosenza rappresenta un’ideale partenza per scoprire la città e conoscere la vasta Arcidiocesi, in quanto raccoglie in un unico percorso notevoli e preziosi reperti provenienti dal Duomo e da altre chiese del territorio.
Ospita opere recuperate in alcune Chiese della Diocesi, tra cui il bellissimo polittico dell’Annunciazione (1545) da molti attribuito alla scuola del Negroni appartenente alla Chiesa di Turzano, oggi Borgo Partenope. La Sala delle “Committenze” raccoglie tele, argenterie e paramenti commissionati dagli arcivescovi cosentini nella storia plurisecolare. Degni di menzione: il calice “del Papa”, grande opera in argento e filigrana proveniente da Marano Marchesato, le due statuette eburnee attribuite alla scuola di Michelangelo, e il calice vitreo di Celico del XVI secolo. Seguono poi la sala dei paramenti, con significativi manufatti del Seicento in buono stato di conservazione e quattro statuette lignee del tesoro della Cattedrale insieme ad un Crocifisso cinquecentesco.
L’opera più significativa, emblema della città, è la preziosissima stauroteca, o croce reliquario, in oro sbalzato, filigrana a vermicelli, smalto, adamantini e cristallo di rocca, del XII secolo. La tradizione vuole sia stata donata da Federico II di Svevia in occasione della consacrazione della Cattedrale nel 1222.
Degno di menzione è il calice “Torquemada” del XV secolo di fattura iberica dello stesso periodo del piedistallo della Stauroteca. La profonda devozione mariana si può cogliere con icone del cinquecento, tele del seicento e settecento, e parte del ricco tesoro della Madonna del Pilerio, protettrice della città e dell’Arcidiocesi, arricchito da corone d’oro, monili, pietre preziose e gioielli.
Nella Pinacoteca si custodisce la splendida tela dell’Immacolata di Luca Giordano (XVII secolo), unitamente al prezioso San Gennaro di Andrea Vaccaro o Pacecco De Rosa (XVII secolo), proveniente da Luzzi, e alle suggestive tele mariane di Guseppe Pascaletti (XVIII secolo).