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Pietro Novelli

Pietro Novelli


Pietro Novelli, detto il monrealese (Monreale, 2 marzo 1603 – Palermo, 27 agosto 1647), è stato un pittore e architetto italiano, il più importante e influente artista del Seicento in Sicilia. Fu uno dei maggiori pittori del suo tempo e fu nominato architetto del regno.

Novelli riesce costantemente a rinnovare il proprio stile, seguendo gli stimoli che gli vengono offerti attraverso la conoscenza, diretta o mediata, degli esiti della cultura artistica dei suoi tempi. Infatti subì a Palermo l'influenza dei dipinti di scuola genovese presenti nell'Oratorio di Santo Stefano Protomartire al Monte di Pietà e dell'Adorazione dei Pastori di Caravaggio dell'Oratorio di San Lorenzo. Furono anche forti le influenze dei pittori fiamminghi presenti all'epoca a Palermo, come per esempio Antoon van Dyck che soggiornò nella capitale siciliana nel 1624.

Nel 1623, sposa Costanza di Adamo, ha due figli, ma il maschio (Antonio Geminiano detto Pietro Antonio) morì in giovane età. La figlia, Rosalia, nata nel 1628, si rivela discepolo tanto fedele al modello paterno, da poter essere confusa con lui, per l'attribuzione di certe opere. Nel 1624, quando la peste affligge tutta la città, Pietro accede autorevolmente alla sua breve ma intensa carriera.

I viaggi di Novelli ebbero una grande importanza nell'evoluzione della sua pittura. Visitò Roma tra il 1622 e il 1625, dove ebbe modo di studiare i maggiori pittori del Rinascimento. Nel corso di un viaggio a Napoli nel 1630, vide le opere di Jusepe de Ribera e di alcuni pittori naturalisti napoletani che lo incoraggiarono a sviluppare una pittura più realistica.

Negli anni della sua maturità, viceré, aristocratici, esponenti della borghesia emergente, chiese, conventi, monasteri, ville, compagnie, confraternite e congregazioni, a Palermo come in altri centri della Sicilia e fuori, fanno a gara per possedere un Novelli. Per prevenire e combattere i frequenti attacchi barbareschi di corsari e pirati, all'acuirsi delle tensioni tra Filippo IV e i regnanti degli altri stati europei circa il predominio nel Mar Mediterraneo, è chiamato a ricoprire a partire dal 20 gennaio 1643, la carica di ingegnere civile e militare del Regno su nomina del viceré di Sicilia Giovanni Alfonso Enriquez de Cabrera, conte di Modica, per la cui entrata a Palermo realizzò l'arco trionfale il 16 giugno 1641. Il 21 settembre 1644 ottenne anche la carica di ingegnere e architetto cittadino per nomina del senato di Palermo, succedendo al defunto Vincenzo Tedeschi. Tali incarichi ne riconoscono definitivamente genio e fama, mentre i suoi contemporanei, seguendo l'uso del tempo, si spingono a suggerire azzardati paragoni con Apelle o con Michelangelo.

Muore cinque giorni dopo nei moti rivoltosi di Palermo del 22 agosto 1647, dove combatteva a fianco dell'amico Giuseppe D'Alesi, e trovò sepoltura nel cimitero dei frati in San Domenico.