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Giacomo Serpotta


Giacomo Serpotta (Palermo, 10 marzo 1656 – Palermo, 27 febbraio 1732) è stato uno scultore e stuccatore italiano. Si distinse nell'arte dello stucco. Si deve a lui l'invenzione della tecnica detta allustratura.

Il principale biografo di Giacomo Serpotta, il sacerdote Filippo Meli, afferma che lo scultore non uscì mai dalla Sicilia, ma la sua produzione artistica rivela influenze berniniane, in particolare nella statua equestre dedicata a Carlo II e nell'Estasi di Santa Monica, in cui sono ravvisabili evidenti analogie con due lavori di Bernini quali il cavallo di Costantino, in Vaticano, e la Santa Teresa. Si formò quindi probabilmente a Roma, anche se non vi sono prove storiche per dimostrarlo.

Certamente nel 1679 era in Sicilia, quando gli fu commissionata per la città di Messina una statua equestre di Carlo II di Spagna. L'opera venne distrutta nel corso dei moti del 1848, e tutto ciò che ne resta è un bozzetto che si trova in un museo di Trapani. Inizia con l'"Oratorio di San Manuel Iacono" (1678) la sua lunga attività di decoratore in stucco d'interni di edifici sacri nella città di Palermo, che viveva un periodo fiorente delle arti. Tra le sue opere più alte ricordiamo le decorazioni degli oratori di Santa Cita, del Rosario a San Domenico, di San Lorenzo, la chiesa di S. Marco a Vicari, in provincia di Palermo, dove decora tutto l'interno e la chiesa di San Francesco d'Assisi.

Il Serpotta lavorò molto anche ad Alcamo, dove si possono ammirare molte sue opere sparse tra il Monastero di San Francesco di Paola (detto "Badia Nuova") e la chiesa dei Santi Cosma e Damiano (detta di "Santa Chiara" poiché annessa al monastero delle clarisse).

I rilievi di Serpotta, che si dilatano sulle pareti degli edifici come ramificazioni sinuose e sensuali, riflettono solo in parte i motivi della scultura barocca, ma l'interpretano in chiave assolutamente personale e inedita con un gusto che prelude già chiaramente allo stile rococò. I suoi Teatrini, vere e proprie nicchie di grande profondità ed elevata complessità, rappresentano un elemento innovativo e geniale che ha cambiato il volto delle decorazioni a stucco nel periodo barocco innovandone il linguaggio formale. Mirabili ed esemplari sono sia quelli dell'Oratorio del Santissimo Rosario in Santa Cita, in cui vengono ripercorsi i misteri gaudiosi e dolorosi, che quelli, altrettanto straordinari anche se mutilati da furti e atti di vandalismo, dell'Oratorio di San Lorenzo, incentrati questa volta sulla vita dei santi Francesco e Lorenzo.