L'oratorio del Rosario di Santa Cita di Palermo fu edificato nel Seicento dall'omonima Compagnia a sud della chiesa di Santa Cita.
Esso rimarca lo schema tipo dell’oratorio come luogo di assemblea e di culto, con funzione liturgica e allo stesso tempo sociale e con la netta contrapposizione architettonica tra l’esterno evidentemente modesto e l’interno ampiamente adorno. Vi si accede attraverso un piccolo portale sormontato da uno scudo marmoreo che attraverso una scalinata porta al ballatoio maiolicato su cui prospettano due portali marmorei in stile tardo-rinascimentale. Un ampio antioratorio, che espone numerosi ritratti dei superiori della compagnia, conduce all’aula oratoriale, interamente decorata da Giacomo Serpotta tra il 1686 e il 1718.
L'oratorio, realizzato con l'obiettivo di esaltare l’intervento della Madonna nella lotta fra cristiani ed infedeli, affida alla decorazione il compito di rappresentare e propagandare in maniera evidente e persuasiva i fini istituzionali a cui, come organismo religioso, è preposto.
Giacomo Serpotta (Palermo, 10 marzo 1656 – Palermo, 27 febbraio 1732), incaricato di decorare in stucco il vasto ambiente, vi inserì numerosi angeli e putti dalle espressioni e posizioni estremamente libere e plastiche che sembrano giocare tra di loro, arrampicandosi sulla cornice delle finestre, facendo capolino da ghirlande floreali, voltando le spalle in maniera irriverente. Gli amorini piangono, dormono, allacciano le mani intorno alle ginocchia in atteggiamento pensoso.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.