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Vincenzo Foppa


Vincenzo Foppa (Bagnolo Mella, 1427 circa – 1515 circa) è stato un pittore italiano, tra i principali animatori del Rinascimento lombardo prima dell'arrivo di Leonardo da Vinci a Milano.

La formazione di Vincenzo Foppa dovette essere essenzialmente legata al mondo cortese, ben vivo nella prima metà del XV secolo in tutta la Lombardia. Egli ebbe modo di ammirare gli affreschi condotti da Gentile da Fabriano tra il 1414 e il 1419 nel Broletto di Brescia, realizzati su commissione di Pandolfo Malatesta, purtroppo successivamente andati quasi integralmente distrutti, e vide in patria la sontuosa Annunciazione intessuta di ori da Jacopo Bellini e le fulgenti tavole di Antonio Vivarini dipinte qualche anno prima che Foppa mostrasse di aver aderito alle tendenze locali nell'opera più antica che gli si riconosca. Si tratta della Madonna con Bambino e angeli, in cui i rapporti con il mondo gotico si esauriscono in convenzionalismi grafici e lineari, presi a prestito da Bonifacio Bembo, che con tutta probabilità fu suo maestro: lo spazio reca tracce di una norma più logica, in esso s'impostano più corposi volumi e panneggi già rivelatori della poetica naturalistica che sarà peculiare delle opere della maturità.

Le influenze sulle prime opere, come accadde anche nel caso di altri pittori lombardi, furono peraltro molteplici, dai toscani (Donatello, Paolo Uccello, Filippo Lippi) filtrati attraverso la mediazione della scena artistica padovana, in particolare da Mantegna, alla cultura veneta, provenzale e fiamminga, oltre naturalmente al mondo fiabesco del gotico internazionale che aveva in Milano e nella Lombardia intera uno dei centri più significativi d'Italia.

Le prime opere conosciute del Foppa sono un San Bernardino e la Crocifissione, realizzate sulla scia di Gentile da Fabriano e Jacopo Bellini; la seconda in particolare, prima opera firmata e datata (1456), mostra un'architettura classica di origine padovana, con un arco di trionfo adorno di medaglioni antichi, dove si stagliano le tre figure prospetticamente scorciate mentre il paesaggio è legato ancora al gusto internazionale. Già in queste prime opere avviene il sorpasso della rigida geometria prospettica di matrice toscana in favore di una maggiore attenzione alla resa della luce, con l'accendersi di improvvise luminescenze che toccano architetture e rocce. Appaiono così luminescenti il terriccio ai piedi del Golgota, il monte, e i corpi dipinti con una straordinaria libertà pittorica.