Il palazzo è rimasto abitato dai Conti Giuli fino al 2001 e, nonostante fosse diventato un appostamento per le forze alleate durante la seconda guerra mondiale, non ha subito ingenti danni. La Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, in cui ha trasferito la propria sede, lo ha acquistato per trasformarlo in un centro di cultura e arte, denominato BLU - Centro d'Arte e Cultura.
All'interno è possibile visitarne il piano terra e il piano Nobile, in cui sono esposti i principali capolavori della Collezione Fondazione Cassa di Risparmio, che comprende artisti come Cecco di Pietro, Taddeo di Bartolo, Benozzo Gozzoli, Vincenzo Foppa, Aurelio Lomi, il Cigoli, Orazio Gentileschi, Artemisia Gentileschi, Giovanni Battista Tempesti, Jean Baptiste Desmarais, Giuseppe Bezzuoli, Luigi Gioli e una ricchissima collezione d'arte novecentesca, tra cui spiccano Umberto Vittorini, Mino Rosi, Ferruccio Pizzanelli e Fortunato Bellonzi, esponente del Secondo Futurismo. Della collezione Cassa di Risparmio di Pisa fanno anche parte la Collezione Simoneschi, che comprende un vasto repertorio di Antichità e una notevole collezione numismatica e una raccolta di xilografie, acqueforti e litografie del grande artista pisano Giuseppe Viviani. Le sale sono arredate in stile settecentesco, con mobili e suppellettili d'epoca.
Un sottoinsieme delle monete e medaglie della Collezione Simoneschi sono state digitalizzate nel 2013 con tecniche di Reflectance Transformation Imaging per realizzare un sistema interattivo di consultazione digitale. Il sistema è attualmente installato su un chiosco interattivo all'interno della mostra permanente ed è anche consultabile online. Dal 25 aprile 2015 sono stati aperti al pubblico i sotterranei del palazzo dove sono esposti molti oggetti di uso quotidiano ritrovati durante il recente restauro.