Bergognone
Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone (1453 circa – 1523), è stato un pittore italiano.
Di cultura foppesca, anche se di modi più "gentili", riprese dalla cultura fiamminga, giuntagli attraverso la Liguria, sia stilemi iconografici che l'uso della luce e gli ariosi paesaggi; alla fine degli anni ottanta venne influenzato dall'opera sia di Leonardo ma soprattutto di Bramante.
Si conosce poco delle sue origini, si ritiene sia nato nel decennio che va dal 1450 al 1460, forse originario di Fossano. Risulta presente nella matricola dei pittori dell'università di Milano del 1481 come Ambrosius de Fossano, filius domini Stefani e abitante a Milano presso la parrocchia di san Galdino in Porta Romana. Firmò alcune sue opere Ambrosio de Fossano dicto Brecognono, bregognono o bergognono ma Fossano e Bergognone sono anche i nomi di casati lombardi presenti nella zona della Certosa di Pavia dove il pittore lavorerà dal 1488 al 1494. Non si conosce nulla della sua formazione, alcune analogie si possono trovare con l'arte di Vincenzo Foppa di cui poteva esser stato alunno, ma anche con opere della scuola fiamminga e provenzale, acquisita dai viaggi dei pittori di cui venne a contatto con Zanetto Bugatto, Antonello da Messina e altri.
Opere giovanili e datate al 1480 circa sono il Cristo in pietà con angeli e un monaco certosino del Museo di Villa Cagnola a Gazzada Schianno e la Deposizione del Museo di Belle Arti di Budapest, in cui prevale il richiamo alla cultura fiamminga soprattutto nell'uso della luce. Risalgono agli anni giovanili anche le sue prime due pale con Madonna e santi dal respiro monumentale, dipinte per il protonotario apostolico Calegrani, originario di Arona: la prima (1484) si trova ancora nella collegiata dei Santi Gratiniano e Felino ad Arona, sua collocazione originaria, mentre la seconda (realizzata nel 1488 per la chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia) è oggi alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. Nella stessa pinacoteca si trovano anche due scomparti laterali di un polittico non ancora identificato; in essi sono raffigurati Sant'Elisabetta e San Francesco, san Pietro Martire con san Cristoforo. Tali dipinti testimoniano il suo avvicinamento ai modi di Vincenzo Foppa, modi addolciti e decorati, con i volti timidamente leonardeschi.
Tra il 1480 e il 1490 Bergognone realizzò un dittico, ora all'Accademia Carrara di Bergamo, con San Paolo e san Giovanni Evangelista, accostamento iconografico insolito, forse un'allusione al tema De propaganda fide.