Il Museo civico di Bevagna inaugurato nel 1996 nei locali a pianterreno di Palazzo Lepri, si è ampliato all'intero edificio a partire dal 2008 arricchendo in modo importante la conoscenza della storia di Bevagna e del suo territorio, soprattutto per il periodo che va dal XVI al XVIII secolo. La maggior parte dei dipinti appartiene infatti a questo periodo con artisti di chiara fama come Andrea Camassei, Ascensidonio Spacca, Dono Doni e Corrado Giaquinto e con altre opere considerate, purtroppo semplicisticamente, "minori" ma che tuttavia hanno un valore diattico-culturale oltre che storico-artistico, se considerate in relazione al contesto locale. Le raccolte locali costituiscono infatti una fonte insostituibile dal punto di vista della storia e della cultura locale, indicative del modo di essere e di pensare di una comunità.
Il Museo di Bevagna è costituito da una pinacoteca e da una raccolta archeologica.
La storia della pinacoteca di Bevagna è analoga a quella di altre raccolte umbre, costituitesi con l'acquisizione delle opere d'arte presenti negli edifici di culto degli ordini religiosi soppressi dopo l'Unità d'Italia. Le opere esposte sono state realizzate tra il 1550 e il 1750 e offrono un'ampia testimonianza della produzione artistica e della devozione locale. Il primo nucleo si formò in seguito all'incameramento dei beni ecclesiastici deciso dal neonato Stato italiano nel 1860. Successivamente si aggiunsero altre opere provenienti dalle chiese del territorio e da donazioni di privati.
La raccolta archeologica nel 1838 fu sistemata lungo la scalinata di Palazzo Lepri, allora sede del Municipio. Essa comprende la collezione raccolta dal 1787 dall'Abate Fabio Alberti, studioso mevanate, della quale sono da segnalare alcuni frammenti di sculture colossali (braccia, gamba, piede, forse pertinenti a una stessa statua).