Il Museo nazionale di Palazzo Mansi, vero e proprio museo-residenza, costituisce un documento esemplare delle dimore dei mercanti lucchesi. Trasformato alla fine del XVII secolo dalla famiglia Mansi, che ne era proprietaria, in “palazzo di rappresentanza” e allestito secondo il gusto barocco imperante, si configura oggi come importante esempio di “museo nel museo”.
Negli ambienti di questa tipica residenza lucchese, che conserva gran parte degli arredi originari e un prezioso ciclo di arazzi di manifattura di Bruxelles.
Nell’ala al primo piano del palazzo è ospitata la Pinacoteca formata dagli ottantatre dipinti donati alla città nel 1847 da Leopoldo II di Lorena dopo l’annessione di Lucca al Granducato di Toscana. Nelle prime tre sale sono esposti dipinti di scuola toscana (Pontormo col celebre Ritratto di giovinetto, Domenico Beccafumi, Agnolo Bronzino, Rutilio Manetti, Jacopo Vignali,Pietro Testa); veneta (Veronese, Tintoretto); napoletana (Salvator Rosa, Luca Giordano); mentre l’ultima sala accoglie dipinti di autori stranieri (Borgognone) e fiamminghi (Paul Bril).
Al secondo piano sono allestite le sezioni dedicate all’Ottocento e al Novecento e negli ambienti che accoglievano le cucine del palazzo è collocato il Laboratorio di tessitura rustica Maria Niemack, che espone telai e strumenti otto-novecenteschi.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.