La cappella di San Luca o dei Pittori è un ambiente monumentale del convento della Santissima Annunziata a Firenze. Nata come cappella a uso degli iscritti all'Accademia delle Arti del Disegno, qui vi furono sepolti alcuni tra i suoi più illustri membri, quali il Pontormo e Benvenuto Cellini.
Si accede alla cappella dal chiostro Grande, lato nord, attraverso una porta che immette in un vano, già usato come sagrestia. Qui sono presenti alcune opere appartenute all'Accademia, quali un Crocifisso ligneo è opera di Antonio da Sangallo il Vecchio (dalla distrutta chiesa di San Gallo), la Vergine in trono e santi trovata sotto la Sacra conversazione di San Ruffillo di Pontormo e che sembra sia da attribuirsi a Raffaellino del Garbo, una lunetta con San Giovanni a Patmos riferibile a Giovanni della Robbia.
L'altare è oggi decorato dall'affresco di San Luca che dipinge la Vergine di Giorgio Vasari (post 1565), opera che mostra sullo sfondo uno scorcio di bottega artistica, e che presenta due astanti sulla destra, il primo dei quali, più vicino al bordo, è un ritratto del Montorsoli. Il gradino della mensa, oggi nascosto dall'altare, è attribuito all'Empoli: Annunciazione, Ultima cena, Pentecoste e due gruppi di santi.
Anche il vecchio altare, con la Santissima Trinità di Alessandro Allori (1571) presenta due ritratti di confratelli alla base, Pontormo a sinistra e il Bronzino a destra, che egli volle omaggiare come i propri maestri e, nel caso del Bronzino, come padre di fatto adottivo. Questi ritratti, come anche dopotutto gli altri affreschi, sono deturpati da antiche scritte e graffiti.
Procedendo alla parete d'ingresso si incontra un affresco che omaggiava invece l'architettura, la Fabbrica del Tempio di Salomone di Santi di Tito. Sull'ultima parete si trova poi la Vergine e santi di Pontormo, proveniente dalla distrutta chiesa di San Ruffillo e qui collocato solo nell'Ottocento. Sul soffitto infine si trova appesa la tela di Luca Giordano con l'Apparizione della Vergine a san Bernardo (1685), proveniente dalla smantellata chiesa di Santa Maria della Pace.
All'eccezionale corredo scultoreo della serie dei Santi e profeti contribuirono diversi iscritti alla Compagnia. Si tratta dieci figure sedute a grandezza naturale, modellate in terracotta dipinta di bianco, in cui è facile riconoscere il clima artistico che si ispirava al Buonarroti e alla sua serie di Veggenti per la cappella Sistina.
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