Galleria Nazionale della Puglia
Bitonto / Pinacoteca
La Galleria Nazionale "Girolamo e Rosaria Devanna" è un museo artistico considerato il più importante nel suo genere in città e uno dei più ammirati e prestigiosi della regione. È dal 18 aprile 2009 ospitato nel Palazzo Sylos-Calò di Bitonto, gioiello rinascimentale cittadino risalente alla prima metà del XVI secolo. Sono attualmente esposti 166 dipinti suddivisi in cinque sezioni. L'intera collezione è però impressionante a causa del gran numero di capolavori, oltre che per l'insolita presenza di grandi nomi dell'intera arte europea.
Si passa quindi alle opere rinascimentali, tra le quali una deliziosa Natività di Pietro Negroni, e le superbe tele dei maggiori artisti veneti del XVI secolo, ossia il Ritratto di gentiluomo di Tiziano e la Maddalena del Veronese. Nella sala del Cinquecento sono sistemati anche un gruppo di icone di pittori cretesi da riconnettere a quel fenomeno di circolarità di manufatti e di maestranze dopo la caduta di Costantinopoli in mano turca nel 1453 e la diaspora di pittori nell'Egeo.
Il Seicento è una delle sezioni più vaste della raccolta: nomi come Orazio Gentileschi, Artemisia Gentileschi, Salvator Rosa, Luca Giordano, Francesco Solimena, Corrado Giaquinto, oltre agli eccezionali capolavori di Giovanni Lanfranco e il Cristo deriso, sensuale opera di Bernardino Mei.
Autografe di importantissimi artisti spagnoli sono Ritratto di uomo con baffi e pizzetto di Diego Velázquez, e il Ritratto di domenicano di El Greco. Altri simboli del museo sono due opere del francese Nicolas Poussin: la prima, di incerta attribuzione e assegnata dalla critica all'atelier del pittore è uno squisito Ninfa e satiro che beve; l'altra è il bozzetto del grandioso capolavoro che l'artista lasciò in Vaticano, ossia il Martirio di sant'Erasmo.
Il Settecento è rappresentato dalla grande scuola napoletana, con opere di De Matteis, De Mura, Filippo Falciatore, Giacinto Diano e Sebastiano Conca, ma anche da opere di D'Anna e Mariano Rossi, Batoni, Milani con lo studio per La morte di Oza. Nella sala del Settecento sono sistemate anche opere di grandi artisti europei dell'epoca come Luis Meléndez, Lorenzo Tiepolo, Füssli e Hamilton.
Non mancano capolavori ottocenteschi: le sale successive ospitano opere di Eugène Delacroix, Antoine-Jean Gros, Franz Xaver Winterhalter, Franz von Lenbach, assieme ai dipinti italiani di Francesco Speranza, Giuseppe De Nittis, Gioacchino Toma, Francesco Netti e Domenico Morelli.