
Vincenzo Camuccini
Vincenzo Camuccini, talvolta indicato anche come Camucini (Roma, 22 febbraio 1771 – Roma, 2 settembre 1844), è stato un pittore e restauratore italiano.
Nato a Roma il 22 febbraio del 1771 da Giovanni Battista, commerciante in carbone di famiglia ligure, e Teresa Rotti. Rimasto orfano in giovane età, venne educato fin da piccolo alla pittura dal fratello maggiore Pietro, che lo sostenne moralmente e materialmente. Grazie a Pietro, il giovane Vincenzo cominciò ad informare personali orientamenti di gusto e ad accostarsi allo stile di Raffaello, considerato dagli artisti neoclassici, Mengs su tutti, come il modello a cui ispirarsi per la pittura. Ogni giorno Camuccini visitava le Stanze di Raffaello all'interno degli appartamenti pontifici in Vaticano, si allenava a copiarne lo stile; di quel periodo ci sono pervenuti moltissimi disegni dell'artista romano. In adolescenza passò prima alla scuola di Domenico Corvi e successivamente a quella più famosa di David.
Dopo aver trascorso anni a copiare i più grandi della storia dell'arte, il Camuccini cominciò a realizzare opere di propria invenzione. La sua fama crebbe negli anni, portandolo a ricevere commissioni sempre più importanti, fino ad arrivare alla nomina da parte di papa Pio VII a direttore generale della Fabbrica di San Pietro e all'incarico di sovraintendenza ai Musei Vaticani, che negli anni era stato di illustri artisti come Michelangelo, Maderno e Bernini. Per il pontefice realizzò L'Incredulità di San Tommaso e un San Simone e Giuda, due tele di grandi dimensioni per la Basilica di San Pietro.
La prima opera pittorica riconosciuta di Vincenzo Camuccini è il Sacrificio di Noè eseguita in tenera età dall'artista, a soli quattordici anni.
Dopo aver lavorato per il re di Monaco, per il quale realizzò importanti copie di capolavori del Rinascimento italiano, si trasferì a Napoli alla corte di Ferdinando I, dove rimase per otto mesi, decorando la corte con importanti pitture. Su tutte suscitarono grande ammirazione da parte di importanti personaggi del tempo, come Antonio Canova e Vincenzo Monti, i due dipinti ispirati alle opere di Tito Livio e Plutarco: La morte di Giulio Cesare e La morte di Virginia. La prima delle due fu ispirata anche dalla tragedia voltairiana che andò in scena a Roma nel 1798, l'anno stesso del dipinto. Nel 1819 il re gli affidò l'incarico di direttore artistico della sua corte.
Fu eletto principe dell'accademia di San Luca nel 1806 e rimane in carica fino al 1810, quando gli successe lo scultore Antonio Canova. Camuccini ricoprì nuovamente la carica di presidente dell'accademia romana nel 1826.
Vincenzo Camuccini morì a Roma l'2 settembre del 1844 dopo che un ictus due anni prima ne aveva fortemente indebolito il fisico. Venne sepolto nella chiesa di San Lorenzo in Lucina dove l'artista era stato battezzato.