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Masolino da Panicale

Masolino da Panicale


Tommaso di Cristoforo Fini, noto come Masolino da Panicale (Panicale, 1383 – Firenze, 1440 circa), è stato un pittore italiano.

Secondo un’ipotesi avvalorata da alcuni storici e ricercatori umbri (G. B. Vermiglioli, Brami, A. Mariotti, C. Corsetti, G. Grifoni, C. Caprini, L. Lepri), Masolino sarebbe nato a Panicale, in Umbria, nel 1383, luogo che a quel tempo era sotto la giurisdizione della Tuscia (Toscana, Umbria occidentale e Lazio settentrionale), quindi, geograficamente e politicamente legato al territorio della Val di Chiana e alla Diocesi di Chiusi, fino al 1601.

Per molti anni è stato considerato il maestro di Masaccio, del quale era effettivamente più anziano, mentre oggi la critica è sostanzialmente orientata a credere che il loro rapporto fosse basato su una semplice collaborazione professionale.

I primi quarant'anni della sua vita restano un mistero; persino il luogo di nascita è oggetto di discussioni. Vasari identifica - secondo alcuni storici e ricercatori in modo spicciativo e in parte approssimativo - il luogo natale con un imprecisato Panicale in Valdelsa (per maggiori approfondimenti consultare il paragrafo: "Origine di Masolino").

Per quanto riguarda la sua formazione si è parlato di un apprendistato nella bottega di Gherardo Starnina e di una successiva frequentazione di quella di Lorenzo Ghiberti nei primi anni del Quattrocento, ma di fatto la prima notizia certa sul suo conto è del 1422, anno in cui, stabilendosi a Firenze, prende in affitto una casa.

L'anno successivo, poi, nel gennaio 1423, si immatricola nell'Arte dei Medici e Speziali che fungeva anche da corporazione dei pittori. Masaccio vi si era iscritto un anno prima, nel 1422.

È di quella data la Madonna col Bambino o Madonna Boni-Carnesecchi (probabilmente ricordo di un matrimonio tra le due famiglie: alla base vi sono gli stemmi delle due famiglie e la data 1423), che oggi è conservata a Brema. L'opera è ancora molto legata agli schemi tardo gotici, ma vi si nota la ricerca di una gestualità più naturale, tratta dal quotidiano (come la posa scherzosa del Bambino) e un interesse verso una resa volumetrica più semplice e solida (come nella monumentale figura della Madonna o nelle gambe del Bambino).

Del tutto legata al gotico è invece un'altra Madonna dell'Umiltà oggi agli Uffizi, che studi recenti datano a un periodo anteriore al 1423, prima di un qualsiasi contatto con Masaccio, dalla quale si dimostrerebbe la primitiva adesione del pittore allo stile elegante e stilizzato di Lorenzo Monaco.