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Giacomo Zoboli

Giacomo Zoboli


Giacomo Zoboli (Modena, 23 maggio 1681 – Roma, 22 febbraio 1767) è stato un pittore italiano.

Dopo un primo apprendistato a Modena con Francesco Stringa (1635-1709), passò a Bologna ed ebbe come maestro Giovan Gioseffo Dal Sole (1654-1719) dal 1701 al 1707. Rientrato a Modena lavorò agli affreschi di Palazzo Ducale dal 1707 al 1712, sotto la direzione prima di Stringa e poi, dopo la morte di questi, di Jacopino Consetti. Si trasferì a Roma tra il 1712 e il 1713.

Divenne membro della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon nel 1718 e poi dell'Accademia di San Luca il 2 settembre 1725, nel periodo in cui era principe dell'Accademia il pittore Giuseppe Bartolomeo Chiari. Fu insignito del titolo di "Accademico d'onore" dell'Accademia Clementina di Bologna. Fu amico e collaboratore di Sebastiano Conca, massimo esponente della scuola romana del Settecento. Dal 1718 al 1738 visse nel palazzo Petroni in piazza del Gesù, residenza dell'ambasciatore a Roma del Ducato di Modena e Reggio, avendo come laboratorio dei locali nel Palazzo Venezia, ospitato dal cardinale Angelo Maria Querini.

Dal 1738 al 1760 visse e lavorò al secondo piano del Palazzo Farnese, grazie al cardinal Neri Maria Corsini, diplomatico pontificio e nipote di Papa Clemente XII. Poi si trasferì nel Palazzo Savelli Orsini in via Monte Savello nel territorio della allora parrocchia della Basilica di San Nicola in Carcere. Nell'agosto del 1718 entrò a far parte dell'Arciconfraternita delle Sacre Stimmate di San Francesco, che si riuniva nei locali annessi alla vicina Chiesa delle Santissime Stimmate di San Francesco, alla quale partecipò fino alla morte.

Fu attivo prevalentemente a Roma sia per commissioni di tipo ecclesiastico che private, protetto dal cardinale Neri Maria Corsini. Nel 1727 dipinse l'Incontro tra la Santa vergine e Elisabetta per la Basilica di Sant'Eustachio a Roma. Due anni dopo, per la stessa basilica realizzò San Girolamo ascolta la tromba del giudizio universale, molto apprezzato dai contemporanei e che lo rese famoso anche fuori dalla Capitale. Oltre che a Roma, , i suoi dipinti più significativi si trovano anche a Modena e a Brescia.

Per espressa volontà testamentaria, fu seppellito nella Chiesa delle Santissime Stimmate di San Francesco a Roma, anche se l'esatta ubicazione della sua tomba non è attualmente individuabile.