L’eterogeneità che caratterizza il Museo, con le sue raccolte di archeologia, etnologia, arte e artigianato artistico, ma anche scienze, manifatture, tessuti, strumenti musicali, è il risultato di un progetto articolato che il suo fondatore Carlo Boni aveva delineato fin dai primi anni di vita dell’istituto. I direttori successivi, Crespellani e Gandini, continuarono l’opera svolta da Boni operando anche importanti estensioni del patrimonio. Il museo acquisì così una fisionomia ben definita, che rifletteva le scelte dei suoi direttori e più in generale il clima di un’epoca.