Fra' Galgario
Giuseppe Ghislandi, successivamente Vittore Ghislandi, detto Fra' Galgario (Bergamo, 4 marzo 1655 – Bergamo, dicembre 1743), è stato un pittore italiano.
La sua formazione avviene a Bergamo sotto Giacomo Cotta, incisore milanese, attivo in città come pittore di soggetti sacri, e sotto Bartolomeo Bianchini. Probabilmente a influenzarlo in questa prima fase oltre a Giovanni Battista Moroni, furono le opere di Carlo Ceresa e le nature morte di Evaristo Baschenis.
Nel 1675 entrò come frate laico nell'Ordine dei frati minimi nel convento di San Francesco da Paola a Venezia, assumendo il nome di Vittore, in città rimase fino al 1688, dedito allo studio delle opere di Tiziano e Paolo Veronese, a quest'anno è databile il Ritratto di Domenico Ghislandi
Rientrato a Bergamo si trasferisce intorno al 1690 ancora a Venezia come allievo e collaboratore di Sebastiano Bombelli entrando in contatto con l'opera dei ritrattisti Nicolò Cassana, il fiammingo Jan de Kerkchoven detto Giacomo da Castello e del ritrattista boemo Johann Kupezky. A questo periodo possono risalire il Ritratto di Bartolomeo Manganoni del 1695 circa, e conservato al Musée d'Art et d'Histoire di Narbonne e il Ritratto di patrizio veneziano, degli ultimi anni del secolo XVII e ora in collezione privata.
Nel 1701 circa ritorna a Bergamo. Di questo periodo sono il Busto di Vitellio Imperatore, del 1702 e ora all'Accademia Carrara di Bergamo, con il probabile pendant costituito dal Busto di un poeta laureato, ora in collezione privata; il Ritratto del marchese Rota e del capitano Brinzago, databile tra il 1702 e il 1705; il Ritratto di gentiluomo, il Ritratto di gentiluomo e il Ritratto di gentiluomo in giacca rossa, questi ultimi tre databili al 1705 circa e in diverse collezioni private. In questo periodo si perfeziona sotto la guida di Salomon Adler, pittore di origine polacca attivo precedentemente a Milano come ritrattista.
Nella sua città natale iniziano le maggiori commesse da parte dell'aristocrazia locale, di queste fanno parte il Ritratto di gentiluomo di casa Finardi del 1710; il Ritratto di Clara Benaglio Finardi del 1710, entrambi in collezione privata; il Ritratto di gentildonna con ventaglio del 1710 circa; il Ritratto del conte Gerolamo Secco Suardo del 1711, conservato all'Accademia Carrara di Bergamo; il Ritratto di Gian Domenico Tassi, databile tra il 1710 e il 1715 della Collezione Koelliker; il Ritratto di gentiluomo di casa Secco Suardo realizzato tra il 1712 e il 1715, entrambi in diverse collezioni private e il Ritratto del conte Giovan Battista Vailetti, databile al 1720 circa, conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia.