Bicci di Lorenzo
Bicci di Lorenzo (Firenze, 1368 circa – 1452) è stato un pittore italiano attivo a Firenze soprattutto nella prima metà del Quattrocento.
Esponente di una delle principali botteghe familiari fiorentine, Bicci è un esempio che ben rappresenta il reale panorama del mestiere artistico a Firenze fra Tre e Quattrocento (suo padre era Lorenzo di Bicci, mentre suo figlio fu Neri di Bicci, entrambi pittori). Egli fu un prolifico esponente dello stile gotico internazionale, influenzato da Lorenzo Monaco e Gentile da Fabriano.
Una delle prime opere nel quale si ritiene che abbia collaborato con il padre è il grande Tabernacolo del Madonnone, in zona San Salvi a Firenze (affreschi oggi staccati e sostituiti da copie).
Subentrò al padre nella direzione della bottega attorno al 1405, quando nella Firenze di quegli anni essa rappresentò un punto di permanenza di stilemi tradizionali rispetto alle nuove invenzioni che il Rinascimento andava via via manifestando, facendo da approdo a persone e istituti dal gusto più tradizionalista, magari più provinciale, che necessitavano opere devozionali per chiese, conventi e anche abitazioni private. Accanto a questa produzione più di mestiere, che ancora oggi troviamo spesso nelle parrocchie originali, non mancarono committenti di indubbio prestigio pubblici e privati, per i quali creò alcuni dei suoi capolavori di raffinatezza sempre maggiore: i Medici, per i quali dipinse un ciclo di Uomini Illustri ad affresco, già nel Palazzo Medici (distrutto, testimoniato solo dal Vasari), Niccolò da Uzzano (affreschi e una tavola per la chiesa di Santa Lucia dei Magnoli, documentati ma perduti, e altre opere), l'Opera del Duomo di Firenze (affreschi degli Apostoli del 1434), l'Ospedale di Santa Maria Nuova (affresco un tempo sulla facciata della chiesa di Sant'Egidio oggi nell'ospedale).
La sua bottega, situata nei pressi di piazza Tasso in Oltrarno e della quale ci resta una preziosissima documentazione di tutte le attività organizzative, finanziarie e artistiche, redatta dal figlio Neri, fu luogo di formazione di alcuni importanti pittori come Lo Scheggia e forse Masaccio (anche se la sua partecipazione è incerta e rifiutata da una parte della critica). Lorenzo è poi diventato negli anni una sorta di etichetta di comodo cui attribuire molte opere di qualità mediocre che assolutamente non sono sue, come conferma il fatto che delle circa 18 tavole messe all'asta negli ultimi vent'anni con l'attribuzione al pittore, solo poco più della metà gli appartengono.