Antonio Vassilacchi
Antonio Vassilacchi, chiamato l'"Aliense" (Αντώνιος Βασιλάκης; Milo, 1556 – Venezia, 27 agosto 1629), è stato un pittore greco che operò soprattutto a Venezia e nel Veneto.
Nato nell'isola greca di Milos, ancora bambino si spostò con la famiglia a Venezia. I genitori, viste le sue spiccate tendenze artistiche, lo mandarono a bottega a sedici anni dal Veronese. Presto Antonio diventò il suo pupillo e collaborò con lui per una serie di affreschi nel palazzo vescovile di Treviso, poi nella chiesa di Sant'Agata a Padova, a Montecchia di Crosara e in varie chiese a Venezia. Ebbe la sua grande occasione quando un incendio, nel dicembre 1577 distrusse il Palazzo Ducale a Venezia, e lui fu uno dei pittori incaricati di eseguire degli affreschi nel palazzo ricostruito.
Nel 1584 divenne membro della Fraglia dei pittori veneziani, e fu lì che gli venne affibbiato il soprannome di Aliense, dal latino alienus, straniero, perché non era né veneziano, né italiano. Nel 1600 entrò a far parte della Scuola di San Nicolò dei Greci, una confraternita di stranieri fra le più vivaci culturalmente a Venezia.
Ebbe tre mogli, dalla prima nacque il figlio Stefano, che divenne un bravo pittore e collaborò con lui per delle opere da eseguire per l'incoronazione di Baldovino di Fiandra, ma morì giovane. Vassilacchi ebbe anche due figlie una delle quali diventò monaca nel monastero di Santa Chiara, dove il padre aveva dipinto un'Annunciazione. Sposò la sua seconda moglie, Giacomina, il 2 novembre 1609, ma questa morì sei giorni dopo.
Le sue opere nel Palazzo Ducale, probabilmente superano quelle di qualsiasi altro singolo artista, in quanto egli dipinse in tutte le principali sale del Palazzo, come la Sala del Maggior Consiglio, la Sala dello Scrutinio, la Sala del Senato, la Sala del Consiglio dei Dieci e la Sala della Bussola.