L'attuale concattedrale, un tempo chiesa abbaziale e successivamente cattedrale (dal 1520 al 1986), sorge approssimativamente sul luogo ove nel X secolo fu fondato il primo monastero benedettino, passato alla congregazione camaldolese nel corso del XII secolo.
Ancora oggi la chiesa conserva, eccetto che nella parte absidale, la struttura e la forma trecentesca con la pianta basilicale a tre navate. L'edificio denuncia caratteri ancora romanici nella foggia degli archi a tutto sesto, nei capitelli depressi (ma anche dalla plastica vigorosa) e nelle proporzioni generali. Lungo la scalinata di accesso alla cella campanaria si apre una sala decorata da un fregio affrescato con stemmi abbaziali e della congregazione camaldolese (inizio XVI sec.), forse usata per un certo periodo come sala capitolare.
All'interno vi sono attualmente l'altare maggiore (sec. XIV) e sei altari laterali, quattro sistemati lungo le navate laterali (due per navata) e risalente al sec. XIX; uno, del sec. XVII, al termine della navata destra e uno, del sec. XX, dentro la Cappella del Volto Santo che conclude la navata sinistra nell'area presbiteriale. La navata centrale è impreziosita da una soffittatura a capriate realizzata nel corso dei restauri degli anni 1934-1943, mentre le navate laterali sono voltate a crociera. Al centro del presbiterio, davanti all'altare maggiore, vi è il sepolcreto dei vescovi, che contiene le tombe di quattro presuli deceduti tra 1818 e 1963; lungo la navata centrale si trova invece il sepolcreto dei proposti del capitolo della cattedrale. All'interno opere di: Niccolò di Segna, Santi di Tito, Raffaellino del Colle, Bartolomeo della Gatta, Perugino, Durante.
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