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Mario Mafai

Mario Mafai


Mario Mafai Volpe (Roma, 12 febbraio 1902 – Roma, 31 marzo 1965) è stato un pittore italiano, iniziatore, nel 1929, con Scipione e Antonietta Raphaël, di un gruppo artistico che venne detto "Scuola di via Cavour".

La sua carriera e la sua poetica rimasero molto legate a Roma, sia nei temi che negli studi che nelle frequentazioni: la formazione di Mafai in quegli anni si costruì soprattutto nelle gallerie e nei musei romani e nella biblioteca di Storia dell'arte di Palazzo Venezia. Dopo l'incontro con Antonietta Raphaël, pittrice e poi scultrice, alla quale lo legarono un lungo sodalizio affettivo e artistico e anche tre figlie, nate tra il 1926 e il 1930, esordì con la "Mostra di studi e bozzetti" organizzata nel 1927 dall'Associazione Artistica Nazionale in Via Margutta. Nel 1928 espose di nuovo, alla XCIV Mostra degli Amatori e Cultori di Belle Arti, e una nuova uscita pubblica la fece, con Scipione e altri, al Convegno di giovani pittori a Palazzo Doria del 1929. Colpisce, in questo periodo, il suo anti-impressionismo.

Furono, quelli, anni assai creativi e di gran dibattiti: Mafai e Raphaël avevano preso casa e studio al 335 di via Cavour, in un palazzo poi demolito con gli sventramenti per l'apertura dei Fori Imperiali, e la casa divenne punto di riferimento e luogo di discussione per diversi artisti e letterati, tra i quali Enrico Falqui, Giuseppe Ungaretti, Libero de Libero, Leonardo Sinisgalli, Renato Marino Mazzacurati e soprattutto Scipione.

Nel 1930 passa alcuni mesi a Parigi con Raphaël (per lui è una scoperta, per lei è un ritorno), ma in novembre è di nuovo a Roma dove frequenta l'Osteria Fratelli Menghi, noto punto di ritrovo per pittori, registi, sceneggiatori, scrittori e poeti tra gli anni '40 e '70 ed organizza una mostra con Scipione. Le opere di alcuni artisti della Scuola romana partono poi per una mostra itinerante negli Stati Uniti. Il gruppo di giovani pittori cominciava a farsi notare e ad avere una propria identità nel panorama artistico romano: Roberto Longhi lo definì nel 1931 come "Scuola di via Cavour".

Nel 1948 è di nuovo a Venezia per la XXIV Biennale, che allestisce una sua personale di opere prodotte dal 1938 al '47. Di quell'anno è la sua iscrizione al PCI. Nel periodo 1949-1950, accetta di partecipare alla formazione dell'importante collezione Verzocchi sul tema del lavoro, e realizza, insieme ad un autoritratto, Gli scaricatori di carbone. La collezione Verzocchi è conservata oggi a Forlì nelle sale del Palazzo Romagnoli. Sempre nel 1949 alcune sue opere vengono esposte al MoMa di New York. Da quel momento è un susseguirsi di mostre e premi: partecipa alla VII Quadriennale di Roma del '55, alla Biennale del '58 con 15 tele, alla Quadriennale di Roma del '59 che dedica una mostra storica alla Scuola romana.