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Iacopino del Conte

Iacopino del Conte


Iacopino del Conte (Firenze, 1515 circa – Roma, 10 gennaio 1598) è stato un pittore italiano attivo a Roma e Firenze durante il manierismo.

Iacopino del Conte nacque a Firenze ma si trasferì da giovane a Roma dove sposò in prime nozze la sorella dell'architetto Nanni di Baccio Bigio, e in seconde nozze Livia Biondi parente di Camilla Nunzi già sposata con il pittore Marcello Venusti. Visse l'ambiente artistico del Buonarroti, imparò l'arte ritrattistica da Ridolfo del Ghirlandaio, di lui scrisse il Vasari essendo stato in fin dalla sua giovanezza molto inclinato a ritrarre di naturale, ha voluto che questa sia stata sua principale professione […] da giovinetto disegnava tanto bene che diede speranza se avesse seguitato, di farsi eccellentissimo. Il suo rapporto con Michelangelo si interruppe bruscamente, forse per motivi di gelosie

Iacopino fu un ritrattista attento, uno dei suoi primi ritratti fu al Buonarroti nel 1535, ritratto che venne usato per uno studio sull'artista. Attivo a più riprese nell'Oratorio di S. Giovanni Decollato in cui porta a compimento affreschi con l'Annuncio a Zaccaria (1536 circa), Predica del Battista (1538) e Battesimo di Cristo (1541); in quest'ultimo, dipinto nell'anno dello scoprimento del Giudizio universale di Michelangelo, Iacopino dimostra di avere la piena padronanza sugli spunti desunti dai grandi maestri, assommando le innovazioni di Salviati, un michelangiolismo stemperato e modelli emiliani circolanti tramite incisioni. Eseguì anche la pala della Deposizione (1551) nella Galleria nazionale d'arte antica. In S. Luigi dei Francesi eseguì degli affreschi con la collaborazione di Perin del Vaga (1547, cappella di S. Remigio). Le opere più tarde denunciano un'involuzione e un irrigidimento formale come nella Maddalena in S. Giovanni in Laterano e le sue Pietà. Un profondo sentimento religioso lo coinvolge infatti in questi ultimi anni, influenzato anche da S. Ignazio di Loyola, di cui fece anche un ritratto (1556, Roma, Curia generalizia dei gesuiti).