Skip to main content

Giovanni De Min

Giovanni De Min


Giovanni De Min, ma anche Demin (Belluno, 24 ottobre 1786 – Tarzo, 23 novembre 1859), è stato un pittore e incisore italiano.

Nacque in una famiglia popolana nell'ottobre del 1786; manifestò presto una predisposizione per l'arte. Dapprima ebbe come insegnanti Ludovico da Sergnano e Paolo de' Filippi, successivamente si trasferì a Venezia, nel 1803, dove godette della protezione della famiglia Falier, accedendo anche all'Accademia di Belle Arti. Qui fu discepolo di Lattanzio Querena e di Teodoro Matteini. Fu grazie a Leopoldo Cicognara, presidente dell'Accademia veneziana, che assieme a Francesco Hayez, ottenne un pensionato a Roma, presso lo studio di Canova. Qui realizzò le prime opere “a fresco” in Vaticano, oltre ad un Aiace ed un Ercole al bivio ad olio. 

Si distinse anche come disegnatore a penna. Dopo che fu nominato primo pittore la realizzazione degli affreschi del Regio Palazzo di Caserta, vide vanificare l'incarico per la mutata situazione politica nel Regno di Napoli. Richiamato a Venezia nel 1817 dal Cicognara, partecipò all'omaggio delle provincie venete per il matrimonio dell'imperatore Francesco I con il quadro ad olio Salomone e la regina di Saba. A Venezia lavorò a vari affreschi in diversi palazzi (Palazzo Papadopoli; Palazzo Reale; Comello; e nel Seminario Patriarcale di Serravalle, nel trevigiano) e alla Villa Lucheschi. 

Spostatosi a Padova, vi realizzò alcune opere note. Con l'Ulisse che uccide i Proci di Palazzo Revedin il pittore bellunese avvicina il neoclassicismo italiano a quello francese. De Min conosce la lezione che proviene da oltr'Alpe, ma è pittore che comunque interpreta a modo suo tali esperienze. A Conegliano dipinse presso la Chiesa di San Rocco e a Possagno nel Tempio Canoviano. Realizzò a olio una Morte di Alberico da Romano e una Risurrezione di Lazzaro per la Chiesa di Santa Giustina d'Auronzo.

Nel 1836 dipinse alcune una delle sue opere più celebri: La lotta delle Spartane presso la Villa Patt di Sedico; e nel 1837 Gli Elvezi soggiogati da Cesare a Villa Gera. Per il Municipio di Belluno realizzò due dipinti storici. Spostatosi nel 1840 a Ceneda, dipinse un ciclo monumentale nell'antico Palazzo Municipale. Negli stessi anni lavorò in molte chiese. Tra il 1847 e il '48 realizzò un gigantesco affresco raffigurante il Giudizio Universale per la Chiesa di Mirano, ma fu attivo anche in Villa Belvedere e nel Castelletto. A Palazzo Berton di Feltre accanto ad un'altra rappresentazione della Morte di Alberico da Romano, dipinse I crociati feltrini di ritorno dalla Terrasanta.