Floriano Ferramola
Floriano Ferramola (Brescia, 1478 circa – Brescia, 3 luglio 1528) è stato un pittore italiano.
In una polizza d'estimo redatta nel 1517 dal padre Lorenzo Ferramola, carpentiere e discreto incisore del legno, si ricava che Floriano nasce attorno al 1478 ed è già nominato come pittore in documenti del 1503, i quali lo segnalano attivo nell'area di Castenedolo, in provincia di Brescia. Al 1502 risale invece l'esecuzione del quadrante della primitiva torre dell'Orologio in piazza della Loggia a Brescia. Tra il 1507 e il 1508 è collocabile la Natività firmata conservata nella Pinacoteca Malaspina di Pavia, dono nuziale con lo stemma della famiglia Belasi sul retro. Coevi e attribuibili al Ferramola sono inoltre alcuni affreschi scoperti nel 1937 nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Brescia, che riportano più volte la data "1507".
Numerosissimi suoi affreschi coevi sono inoltre sparsi in chiese, pievi e santuari del bresciano, molti dei quali perduti o non attribuibili con certezza, allo stesso modo dei già citati, ma precedenti, a Nave e Bovezzo: si ricordano, in particolare, quelli nella chiesa di San Giuseppe (cappella dei santi Giacomo, Ludovico e Gottardo), nella basilica di Santa Maria degli Angeli a Gardone Val Trompia e nel castello di Meano. Datata e firmata 1522 è la Madonna col Bambino tra san Giovanni Battista e un santo Papa conservata nella pinacoteca Tosio Martinengo. Al 1524 si colloca l'ultimo intervento in Santa Maria in Solario con le Storie della vita di Cristo nei riquadri registro superiore.
Nel 1527 torna a lavorare con il Moretto nella cappella delle Sante Croci in Duomo vecchio, eseguendo un ciclo che sarà cancellato dal rifacimento seicentesco dello spazio. Nello stesso anno è registrata l'ultima presenza nel monastero di Santa Giulia per l'opera conclusiva della sua carriera artistica: gli affreschi del coro delle monache con Storie della vita e della Passione di Cristo, che completa entro pochi mesi dalla morte. Floriano Ferramola muore di peste nel 1528, probabilmente il 30 luglio ma sicuramente entro settembre, lasciando la sua bottega nelle mani dei figli Giovan Giacomo e Giovanni Antonio, entrambi pittori.
La sua ultima opera, con probabile partecipazione della bottega, dovrebbe essere il San Michele Arcangelo, datato 1528, affrescato a destra del portale della chiesa di San Salvatore, rappresentativo dello stile semplice e narrativo, di retaggio ancora marcatamente quattrocentesco, che il Ferramola ripropone fino all'ultimo, incontrando il pieno gradimento della committenza monacale.