Bonaventura Lamberti
Bonaventura Lamberti (Carpi. 1652 – Roma. 1721) è stato un pittore italiano del periodo barocco, attivo principalmente a Roma.
Nacque a Carpi e, dopo alcuni anni di lavoro a Modena , divenne allievo del pittore Carlo Cignani a Roma. Lì si affezionò alla famiglia del marchese Gabrieli. A Roma dipinse San Francesco di Paola che resuscita un bambino morto per la chiesa dello Spirito Santo de Napolitani. Dipinse alcuni cartoni utilizzati per i mosaici della Basilica di San Pietro dell'Ottaviani. La sua Vergine che mostra il Salvatore bambino a San Girolamo è stata incisa da Ludovico Dorigny. Tra coloro che hanno lavorato con lui c'era Marco Benefial.
Intorno al 1693 dipinse la prima opera per una chiesa romana, il Martirio di s. Pietro da Verona, realizzata per conto di Pietro Gabrielli, per la cappella di famiglia in S. Maria sopra Minerva.
Alla stessa data risale una tela non legata alla committenza Gabrielli e raffigurante la Madonna col Bambino e i ss. Carlo Borromeo e Liborio vescovo per la cappella Fani nella chiesa di S. Maria Nuova a Viterbo (ora presso la locale Cassa di risparmio), con caratteri stilistici molto diversi dalle opere dipinte per il marchese.
I rapporti tra il Lamberti e Pietro Gabrielli si conclusero nell'aprile del 1695: le critiche del marchese per la lentezza esecutiva dell'artista e per la sua maniera, dominata dal copioso uso della vernice e dell'olio a detrimento del colore, nonché il peso di alcuni giudizi negativi espressi da "intenditori", tra i quali C. Ferri, indussero il pittore a congedarsi, anticipando il sicuro licenziamento da parte del suo mecenate, come emerge nella lettera del 31 maggio 1695 del carteggio Gabrielli.
Tuttavia, in quegli anni la presenza del L. nell'ambiente romano si fece più solida. Il 4 ott. 1697 fu ammesso all'Accademia di S. Luca, mentre andava stringendo una fitta maglia di rapporti con la colonia di artisti francesi a Roma.
Ai primissimi anni del nuovo secolo si datano i due pannelli laterali della cappella Torre in S. Maria Maddalena con S. Nicola che risuscita tre fanciulli e S. Nicola e il miracolo del vaso prezioso, opere che mostrano un Lamberti alla ricerca di effetti drammatici ottenuti mediante il trattamento della luce. Entro il 1705 eseguì la tela col Miracolo di s. Francesco da Paola per la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, dipinta per atto devozionale (l'opera è firmata "Vent(ura) Lam(berti) p(inxit) sua devotione") in una gamma cromatica giocata su tonalità rosso-brune molto scure.
Tra il maggio 1705 e il marzo 1706 il pittore fu a Carpi per motivi familiari. Nella città natale in collaborazione col fratello sacerdote Ippolito diede vita a una sorta di accademia a concorso pubblico, indirizzata ai giovani carpigiani desiderosi di apprendere l'arte della pittura, beneficiando di un lascito testamentario e dell'usufrutto di un podere di sua proprietà in Carpi, che si prolungò anche dopo la morte del Lamberti.
Tornato a Roma, diradò la sua produzione, chiudendosi alle novità del gusto rococò che stava diffondendosi: esemplare, in questo senso, è la Sacra Famiglia con s. Anna, eseguita a Roma, ma conservata nella chiesa di S. Filippo a Osimo. Il forzato allontanamento dall'Accademia di S. Luca nel settembre 1716 in ragione del suo pubblico schieramento a favore degli artisti non accademici attivi a Roma non gli impedì di ottenere commissioni di un certo rilievo.
Il Lamberti, chiamato nell'ambiente romano "il bolognese", morì in seguito a un attacco apoplettico il 19 sett. 1721 a Roma, nella casa in vicolo delle Grotte dove abitava con Gramiccia.