
Andrea Lanzani
Andrea Lanzani (Milano, 1641 – Milano, 30 maggio 1712) è stato un pittore italiano barocco.
Le prime informazioni che riguardano l'attività artistica di questo protagonista della stagione del barocchetto lombardo, nato a Milano nel 1641, risalgono al 1666 quando risulta attivo a Tortona nel Santuario di San Bernardino. La prima opera pervenuta sono gli affreschi in tre sale della Villa Visconti a Rho in una delle quali si legge la data 1669. Nel medesimo anno il pittore entra a far parte della rinnovata Accademia Ambrosiana nel contesto della quale esegue uno dei quadroni per la celebrazione di Federico Borromeo (1670) accanto ai suoi maestri Antonio Busca e Luigi Scaramuccia detto il Perugino.
Fu in particolare quest'ultimo a indirizzare la formazione stilistica del giovane pittore, che fonde, in un linguaggio originale e robusto, la lezione di testi classici, insieme a quelli del barocco, pervenendo a un linguaggio di gusto romano di chiara impronta accademica, cui non sono estranei riferimenti a pittori locali attivi in quel contesto, come il gesuita Andrea Pozzo. Prima della partenza per Roma, avvenuta alla fine del 1674 realizza opere importanti e di sicuro effetto, come la Fuga in Egitto (Milano, Chiesa di San Giuseppe).
Nella capitale entra in contatto con il più celebre degli artisti romani del tempo, Carlo Maratta e viene inserito nel cantiere di Palazzo Altieri, dove affresca la Sala dell'Età dell'Argento in cui approfondisce l'esperienza condotta a Rho. Unica ulteriore testimonianza sopravvissuta degli anni romani è la pala della Pentecoste nel centro marchigiano di Potenza Picena nella quale trapelano riferimenti al Maratta insieme a ricordi tipologici della pittura di padre Pozzo.
Il contatto con la pittura veneta vista a Vienna dà frutti nelle opere eseguite nella parentesi lombarda tra i due soggiorni viennesi: la pala con la Madonna, S. Eligio e S. Caterina del 1698 (Milano, Chiesa di San Sebastiano) e il catino del coro nel Tempio dell'Incoronata a Lodi (1699), che mostra un sostanziale avanzamento della ricerca illusionistica rispetto a quella di Dosso del Liro.
Nel 1699 è ad Austerlitz ad affrescare le sale del castello del conte Kauniz a Slavkov. Da qui si muoverà per raggiungere Vienna, varie volte, intrattenendo legami con personalità importanti, tra cui Lotar Franz von Schoenborn, cui dona il San Francesco in estasi (Pommersfelden) in cambio dell'appoggio presso l'imperatore per ottenere il titolo di cavaliere, occasione per cui realizza un Autoritratto. A quest'epoca risale l'Ercole e Anteo di recente riconosciuto al Kunsthistorische Museum di Vienna. A Milano ritorna nel 1708: a questo momento va collocato il Miracolo del morto resuscitato al contatto della vera Croce. Intensa è l'attività grafica dell'artista documentata soprattutto dal cospicuo nucleo dell'Ambrosiana, spesso in relazione con l'opera pittorica pervenuta.