Altichiero
Altichiero da Zevio (Zevio, 1330 circa – Verona, 1390 circa) è stato un pittore italiano, attivo a Verona e a Padova con notizie dal 1369 al 1384. È considerato tra i maggiori pittori veneti di questo periodo, secondo alcuni "il più geniale pittore italiano del secondo Trecento".
Nelle sue prime opere si ispirò alla scuola giottesca lombarda, traendo insegnamenti di "verità" descrittiva, che seppe mettere a buon frutto nelle sue opere. Dalle vivaci opere di Tommaso da Modena imparò lo stile narrativo brillante e l'attenzione per i dettagli quotidiani. Sebbene per alcuni aspetti coloristici e narrativi sembri precedere lo stile del gotico internazionale, il suo sguardo indaga ancora oggettivamente, ed è estraneo alle fantasie cortesi e cavalleresche che saranno invece in Pisanello, suo diretto erede.
Il primo capolavoro che ci sia pervenuto di questo autore sono gli affreschi nella cappella di San Giacomo della Basilica di Sant'Antonio di Padova, dove Altichiero dipinse le Storie di San Giacomo, in collaborazione con il bolognese Jacopo Avanzi, e, da solo, la maestosa Crocifissione, tra il 1376 e il 1379, su commissione di Bonifacio Lupi marchese di Soragna.
Nel 1384 Altichiero concluse un'altra grande opera, gli affreschi sulle pareti dell'oratorio di San Giorgio, sempre a Padova. La struttura architettonica è molto simile alla cappella degli Scrovegni, con un'aula dalle pareti lisce coperta da volta a botte. Le scene raffigurate sono la Crocifissione, l’Incoronazione della Vergine (sull'altare), le Storie dell'infanzia di Cristo (controfacciata) e, sulle pareti, le Storie di San Giorgio, di Santa Caterina d'Alessandria e di Santa Lucia. Ciascuna scena è contornata da grandi campiture, che ne risaltano la spettacolarità. Lo stato di conservazione non è ottimo, ma nelle parti meglio conservate si può ammirare come la stesura pittorica sia raffinatissima, con giochi di luce e morbide sfumature e brillanti accostamenti, con vertici assoluti per l'arte trecentesca. Gli scorci architettonici sono complessi e perfettamente inseriti nello svolgimento delle scene, con profondi scorci prospettici.