Il museo espone reperti golasecchiani provenienti dalla necropoli di Pombia (VI-V secolo a.C.) e quelli della vasta area sepolcrale relativa al villaggio di una comunità di origine insubre, che si insediò ad Oleggio nella tarda età del Ferro e a romanizzazione avvenuta diede vita ad un vicus, gravitante nell’orbita politico-amministrativa del municipium di Novaria, con continuità di vità fino all’età tardoromana.
I corredi, con le ricche dotazioni di armi insubri, il vasellame di importazione italica e quello di imitazione, i cambiamenti del rituale funerario, offrono un eccezionale excursus delle mutazioni del costume e dell’economia delle genti che abitavano le sponde del Ticino dal II secolo a.C. al IV secolo d.C.
Di recente inaugurato il nuovo allestimento della bottega del falegname, in due stanze sul lato opposto del chiostro rispetto alla precedente ubicazione. Valendosi anche di documenti dell’Archivio storico comunale, è stata predisposta una serie di pannelli illustrativi che accompagnano il visitatore alla scoperta di quest’arte, dedicati alle essenze utilizzate, ai diversi impieghi e agli strumenti di lavoro dall’artigianato all’industria (seghe, asce, pialle, scalpelli, trivelle, trapani) che si possono osservare nelle due stanze.