La storia del Borgo Castello è di molto anteriore all'arrivo di Vittorio Emanuele II. I primi interventi risalgono ai primi anni del Settecento, più precisamente al 1708 quando il duca di Savoia Vittorio Amedeo II incarica l'architetto Michelangelo Garove di realizzare una struttura destinata all'allevamento dei cavalli. Successivamente, sarà Filippo Juvarra a lavorarvi nel corso degli anni '20 del Settecento.
Nel 1860, su richiesta di Vittorio Emanuele II, iniziano i lavori di ingrandimento e allestimento degli appartamenti reali oggi restaurati e visitabili, ai quali lavora anche Ernesto Melano, che lo trasformano in complesso di 35.000 m2, che si presenta oggi come un rettangolo di 280 metri per 100 con tre corti interne.
Nel 1861 si realizzano nella tenuta i due casini di caccia, la Villa dei Laghi e La Bizzarrìa. Sempre in quel periodo Vittorio Emanuele II fonda un Giardino di acclimatazione sull'esempio di quelli londinesi e parigini, in cui animali estranei alla fauna piemontese possono trovare un ambiente a loro favorevole. Lo scopo era principalmente venatorio ma anche economico-commerciale. Contemporaneamente si posano le fondazioni della manica neogotica e Vincenzo Vela scolpisce il gruppo in pietra raffigurante un cavallo marino che lotta con un tritone, posta nella fontana al centro della prima corte.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.