L'origine dell'edificio, le sue diverse fasi costruttive, la sua funzione e soprattutto chi l'abbia abitata e l'abbia via via dotata delle sue decorazioni scultoree sono per il momento un mistero, mancando uno studio approfondito che faccia chiarezza in modo serio e definitivo su questo straordinario monumento.
A ovest si trova il muro che dà il nome al monumento, che è anche la struttura meglio conservata in elevato di tutta la casa. In questa parete sono inglobate ben quattordici lapidi, decorate con simboli geometrici, religiosi e vegetali che ne ingentiliscono le cornici. Altre due lapidi sono murate in altri corpi murari.
Sulle lapidi sono state incise frasi di esortazione a una vita di penitenza e ascesi, in francese colto che può essere datato tra la fine del XVII e i primi vent'anni del XVIII secolo. Questi inni alla penitenza e le citazioni delle vite di santi asceti sono una bella testimonianza della sfaccettata religiosità del XVIII secolo, che usciva da una grave crisi dovuta alle lotte contro valdesi e ugonotti. Durante la seconda metà del XVII secolo queste lotte lasciarono un segno pesante sul territorio, che venne a più riprese devastato e saccheggiato durante le incursioni dei Protestanti. Oggi ospita un museo degli usi e costumi locali.