Castello del Buonconsiglio
Ciclo di Affreschi / Rocche e Castelli / TRENTO
Il Castello del Buonconsiglio è uno degli edifici più conosciuti di Trento e uno tra i maggiori complessi monumentali del Trentino-Alto Adige. Il Castello è stato edificato con funzioni difensive sopra un rilievo roccioso, originariamente sede di un castrum romano.
Il dosso in cui venne edificata la fortezza a partire dal XIII secolo era denominato Malconsey. Già a partire dal 1300 il toponimo anticamente utilizzato per indicare il piccolo colle non venne più utilizzato e si preferì modificare il nome originario, adottando un termine più positivo: il castello Malconsey divenne Buonconsilii (del Buonconsiglio).
La parte più antica è quella di gusto romanico, rappresentata dal nucleo duecentesco del Castelvecchio (che venne poi ricostruito nel 1440) e dell'ampio torrione circolare (chiamato Torre d'Augusto). In una fase successiva, tra la fine del Trecento e l'inizio del Quattrocento, la struttura venne profondamente modificata dai principi vescovi Giorgio di Liechtenstein e Giovanni IV Hinderbach. Il primo collegò al Castelvecchio la Torre Aquila, che fece affrescare con il Ciclo dei Mesi, uno straordinario esempio di Gotico Internazionale. Giovanni IV Hiderbach fece costruire la grande merlatura e il loggiato di gusto gotico-veneziano.
I diversi ambienti del castello ospitano le collezioni provinciali d'arte, suddivise nelle sezioni d'archeologia, d’arte antica, medievale, moderna e contemporanea. Il complesso stesso del Buonconsiglio ha assunto nel 1992 la denominazione ufficiale di Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali. e forma una rete di esposizioni artistiche diffusa su buona parte del territorio trentino.
La Pinacoteca abbraccia un arco cronologico assai ampio, dalla metà del secolo XV alla metà del secolo XIX e documenta le vicende artistiche della regione con particolare attenzione agli artisti locali e a quelli veneti e lombardi che qui operarono. Tra i dipinti del Quattrocento si segnalano la Madonna con il Bambino di un seguace di Stefano da Verona e quella del veneziano Tommaso Bragadin. Il Cinquecento annovera artisti importanti per l’area trentina, come Marcello Fogolino, Altobello Melone, Girolamo Romanino, Giovanni Battista Moroni, Paolo Farinati. Il Seicento comprende opere di Pietro Ricchi, Alessandro Turchi, Francesco Maffei, Pietro Liberi, Carl Loth, Andrea Pozzo e del pittore fiemmese Giuseppe Alberti. Fra i dipinti del Settecento spiccano quelli della cosiddetta “Scuola di Fiemme”, tra cui Francesco, Michelangelo e Cristoforo Unterperger, quelli di Francesco Fontebasso e di Giambettino Cignaroli. Molto significativa è la sezione dei dipinti di Giovanni Battista Lampi il Vecchio (1751-1830) ritrattista fra i più importanti dell’età neoclassica
Ciclo dei Mesi di Torre d'Aquila
A Trento attorno al 1400 il principe vescovo di Trento Giorgio di Lichtenstein commissionò ad un artista straniero, probabilmente boemo (da alcuni indicato come il Maestro Wenceslao di Boemia, la cui presenza a Trento è documentata nel 1397) il Ciclo dei Mesi di Torre Aquila, uno dei maggiori esempi di Tardo Gotico a livello internazionale.
Il ciclo si articola in undici diversi riquadri, essendo il mese di marzo andato perduto durante un incendio. Ogni riquadro, delimitato da colonnine tortili, mostra la rappresentazione della vita della nobiltà in armonia con il linguaggio cortese, ma anche le attività agricole e pastorali della popolazione rurale, secondo l'alternarsi delle stagioni.
Il museo conserva inoltre una ricca collezione di dipinti, affreschi staccati, sculture lignee, cassapanche, stampe, medaglie, bronzetti, vetri, maioliche e di carattere etnografico.