Giovanni Ponzello
Giovanni Ponzello (o Ponsello) (Caravonica, anni venti del XVI secolo – Genova, intorno al 1598) è stato un architetto italiano attivo in Liguria, principalmente a Genova, dove si distinse nel progetto di palazzi privati. Esponente del manierismo, fu uno dei principali artefici del rinnovamento urbanistico della città nella seconda metà del Cinquecento.
Nacque a Caravonica, nell'entroterra di Imperia, da una famiglia di architetti e marmorari, nei primi decenni del XVI secolo. Risulta attivo a Genova a partire dal 1558, dove il suo nome è legato al progetto di diversi palazzi nobiliari, talvolta con la collaborazione del fratello Domenico.
Uno dei lavori più significativi portati a compimento dai due come progettisti e responsabili del cantiere, come attestato da numerosi documenti d'archivio, è quello del palazzo Doria-Tursi in Strada Nuova, oggi sede del comune di Genova. Per adattare la costruzione alla pendenza del terreno, i fratelli Ponzello adottarono un innovativo modello atrio-scalone-cortile interno, con una scalinata marmorea che dall'atrio conduce al cortile sopraelevato, circondato da un porticato colonnato, da cui attraverso altre scale si accede ai piani superiori dell'edificio. A questo modello si sarebbe ispirato alcuni decenni più tardi Bartolomeo Bianco per il collegio dei Gesuiti di via Balbi, dal 1775 sede dell'Università di Genova.
Sotto la loro direzione lavorarono alla costruzione del palazzo, voluto dal banchiere Niccolò Grimaldi, un folto gruppo di artisti e marmorari, tra i quali lo scultore Taddeo Carlone e Giovanni Lurago, fornitore di pietre e marmi, fratello di quel Rocco Lurago, in realtà mai accreditato come architetto, al quale è stato a lungo erroneamente attribuito il disegno del palazzo.
Numerosi i suoi progetti legati a palazzi nobiliari, soprattutto a Genova; molto apprezzato dai Doria, per Gianandrea Doria, erede del "Principe", lavorò all'ampliamento della villa di Fassolo e al rifacimento della vicina chiesa di San Benedetto al Porto, all'epoca cappella gentilizia della stessa villa, occupandosi anche della sistemazione definitiva dei fabbricati a mare, dell'imbarcadero e dei giardini a mare e a monte della villa. Sempre per i Doria, costruì nel loro feudo di Loano un palazzo, ispirato allo stile dell'Alessi, oggi sede comunale, e il complesso conventuale di Sant'Agostino.
Nel 1576 venne nominato "architetto camerale" del comune di Genova, succedendo a Bernardino Cantone. Nel 1585 collaborò con il Vannone al progetto per la nuova chiesa di San Pietro in Banchi, rielaborando un precedente progetto di massima del Cantone.