Agostino di Giovanni
Agostino di Giovanni, detto anche Agostino da Siena (Siena, 1285 circa – 1347 circa), è stato uno scultore e architetto italiano, attivo tra il 1310 e il 1347.
Secondo la testimonianza del Vasari, Agostino sarebbe cresciuto in una famiglia di scultori e architetti senesi e si sarebbe formato nella bottega di Giovanni Pisano: nel 1285, ancora quindicenne, avrebbe iniziato a collaborare all'esecuzione dei portali della facciata del Duomo di Siena che Giovanni realizzò con i suoi allievi: attualmente si crede invece che Agostino non sia nato prima del 1285 e che sia cresciuto nell'ambito di un'altra bottega senese, forse quella di Camaino di Crescentino, padre del più noto Tino di Camaino, col quale Agostino condivide alcuni aspetti stilistici.
La sua attività artistica è spesso documentata al fianco di altri artisti, prima con lo scultore Agnolo di Ventura, poi con il proprio figlio Giovanni o e l'architetto e ingegnere idraulico Agostino di maestro Rosso. Il sodalizio artistico con Agnolo di Ventura, ricordato anche dal Vasari[1], è attestato dalla loro opera più nota, il cenotafio eretto nel Duomo di Arezzo in onore di Guido Tarlati, vescovo e signore di Arezzo, (firmato e datato 1330). A parte il riferimento vasariano a Giotto (l'idea che il pittore fiorentino ne avrebbe fornito il disegno è incerta), il monumento si fa apprezzare per l'impressionante slancio verticale della struttura architettonica e per la novità delle 16 storielle a bassorilievo con gli Episodi della vita del vescovo Guido che ne riempiono la parete: qui inopinatamente il vescovo si fa celebrare nelle sue glorie mondane e guerriere piuttosto che come uomo di Chiesa.