Il Museo archeologico, a cui si accede con lo stesso biglietto d'ingresso dal Teatro Romano, è allestito all'interno di un ex convento costruito alla fine del XV secolo dalla congregazione dei Gesuati di San Girolamo sul colle di San Pietro.
I religiosi, stanziatisi a Verona nel corso di quel secolo, erano dediti alla produzione e diffusione di prodotti curativi, farmaci che elaboravano con erbe e l'acqua che lì trovavano in abbondanza. Durante il recupero degli spazi, già lungo il corso del XIX secolo e all'inizio del XX, furono messe in luce sotto il convento alcune parti del teatro e, in particolare, l'intercapedine, scavata dai Romani nella collina per evitare le infiltrazioni d'acqua nella struttura dell'edificio.
In tre celle monastiche sono esposte una serie di vetrine con reperti di piccole dimensioni. Nella prima cella vi sono VETRI soffiati con reperti di bottiglie, bicchieri, piatti, vasi, anfore, ecc. Nella seconda cella vi sono BRONZETTI DI DIVINITÀ greche e romane, tenute in casa per adorazione. Nella terza cella vi sono BRONZETTI DI LARI, ovvero piccole statuette in bronzo degli antenati domestici, che venivano adorate e tenute per protezione dai componenti della famiglia.