La Chiesa dei Santi Nazaro e Celso fu fondata a Verona nel IV secolo come basilica paleocristiana eretta su un sacello scavato nel tufo; ricostruita nel corso del Medioevo, assunse l’aspetto attuale a partire dal 1464, quando i Benedettini ne promossero l’ampliamento in forme gotiche e rinascimentali.
L’interno a tre navate, scandito da solenni lesene doriche e ioniche, si presenta come un vibrante scrigno dell’arte veronese del Cinquecento: le cappelle laterali custodiscono pale d’altare di maestri quali Giovanni Badile, Domenico Brusasorzi, Domenico Morone, Francesco Bonsignori, Giovanni Maria Falconetto e Paolo Farinati, culminando nello splendore della Cappella di San Biagio, con corpo centrale sormontato da cupola e grandioso ciclo pittorico affidato ai protagonisti più autorevoli del Rinascimento locale, tra cui ancora Falconetto, Paolo Morando detto il Cavazzola, Bartolomeo Montagna e i fratelli Girolamo e Giovanni dai Libri. In questo spazio si conservano preziose reliquie, una pala marmorea e opere di straordinaria raffinatezza, che dialogano armoniosamente con l’insieme architettonico. Il presbiterio e l’abside, decorati da Paolo Farinati con sobria eleganza manierista, fatta di affreschi, lunette e tele che narrano le vicende dei santi Nazaro e Celso, conferiscono all’ambiente un’aura di serena solennità, esaltata dalla luce che filtra dolcemente attraverso rosoni e oculi, trasformandosi in riflesso simbolico delle sacre rappresentazioni custodite al loro interno.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.
