L'Accademia di Belle Arti di Venezia nasce il 24 settembre 1750 per volontà del Senato veneto come "Veneta academia di pittura, scultura e architettura": il primo presidente fu Gianbattista Piazzetta, affiancato dai consiglieri Gianbattista Pittoni e Giovanni Maria Morlaiter.
Quattro erano gli insegnamenti principali: Figura, Ritratto, Paesaggio, Scultura, i cui Maestri venivano scelti di anno in anno fra i trentasei professori appartenenti al Collegio accademico. Nel 1768 fu istituito anche l'insegnamento di Prospettiva e Architettura. L'accademia veneziana, inoltre, si occupò subito del restauro di opere d'arte, in particolare pittoriche, tanto che Pietro Edwards, nel 1777, elaborò una sorta di Carta del Restauro ante-litteram e, nel 1819, fondò l'"Instituzione di una Formale Pubblica Scuola pel Ristauro delle danneggiate Pitture".
Nel 1807 venne riformata in "Accademia Reale di belle arti" e trasferita dalla prima sede del Fonteghetto della Farina ai locali dell'ex convento e Scuola di Santa Maria della Carità.
Già dal 1798 erano giunti nella sede dell'Accademia molti capolavori con finalità didattica, che costituirono l'embrione delle Gallerie dell'Accademia, aperte al pubblico dal 1817.
Fra gli artisti che insegnarono in Accademia si ricordano Piazzetta, Tiepolo, Hayez, Nono, Ettore Tito, Arturo Martini, Alberto Viani, Carlo Scarpa, Afro, Santomaso, Emilio Vedova.
Tra i maggiori artisti rappresentati figurano Tintoretto, Tiziano, Canaletto, Giorgione e Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio e Veronese, Vi si conservano anche altre forme d'arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in particolari occasioni).