Nei locali della biblioteca è ordinata una raccolta dedicata all'attività di estrazione della pregiata pietra locale e alla tradizionale arte dello scalpellino, già nominata alla fine del Cinquecento dall'architetto Vincenzo Scamozzi. Accanto ai numerosi attrezzi del mestiere, come scalpelli, mazzette e trapani, ramponi, catene per trasportare i blocchi di marmo, sono esposte foto di scalpellini e cavadori, di interni di laboratori, oltre a disegni progettuali e modelli in gesso.