Gli attrezzi e gli oggetti del passato che costituiscono la collezione etnografica di Fioretto Bortot sono stati raccolti dal collezionista con passione e con la volontà di riunire le testimonianze materiali della storia dei contadini e degli artigiani della Val Belluna e delle vallate limitrofe, tra la fine dell’800 e la prima metà XX secolo.
Particolarmente ricche e interessanti sono le sezioni che illustrano le attività artigianali, come quella dedicata alla bottega del marangon, dove è esposta una rassegna di pialle per differenti usi, o quella del calzolaio con il tavolo dove sono appoggiati martelli, chiodini, brocche e lesine e, ancora, la sezione dedicata all’edilizia con la cassela de le inpreste, i frattazzi e le livelle.
All’esterno sotto una grande tettoia trovano posto i reperti più ingombranti, come i carri agricoli, gli aratri, le macchine per la semina del grano e dei fagioli e le carriole.