La collezione etnografica oggi confluita nel MUPAC di Colorno, trae origine dalla raccolta avviata nei primi anni Settanta da Giuseppe Bertini, Alberto Calzolari e Antonio Simeone, un gruppo di volontari e appassionati di storia locale di Colorno. Forti delle esperienze museografiche “dal basso” che stavano delineandosi in ambito provinciale e regionale attraverso il recupero delle testimonianze legate alla cultura materiale, il gruppo di colornesi si proponeva come obiettivo la realizzazione di un museo della civiltà contadina di Colorno. Un progetto concretizzatosi da lì a pochi anni il 1° settembre 1974, presso gli spazi dell’Aranciaia di Colorno.
Il materiale etnografico oggi esposto al MUPAC, trova collocazione in due delle quattro sezioni di allestimento del Museo: la sezione dedicata all’“Abitare” e quella dedicata ai “Saperi”, per un totale di 212 oggetti.