L'interno è noto soprattutto per la presenza di un vasto ciclo di affreschi barocchi di Paolo De Matteis databili alla fine del Seicento, che costituiscono di fatto uno dei lavori più importanti che il pittore ha eseguito a Napoli.
La facciata fu eretta su progetto di Cosimo Fanzago; il primo registro, in piperno e marmo, venne completato nel XVII secolo con la direzione dei lavori dello stesso architetto e vedeva in origine, dinanzi all'ingresso, una cancellata in ferro battuto e pilastri in piperno eretta su un presumibile disegno di Francesco Antonio Picchiatti. Il secondo registro invece, più modesto rispetto al primo, fu completato tra il 1738 e il 1759 e fu adeguato durante il periodo del Risanamento di Napoli, quando furono eliminate le volte laterali e la balaustra del Fanzago per il coronamento, inserendo quindi, come previsto dal progetto del Di Conforto, un timpano classico. Durante il Risanamento fu inoltre rimossa anche la cancellata esterna al portale, probabilmente in quanto venne danneggiata durante la costruzione della Galleria Umberto I.
L'interno è tipico dell'architettura della Controriforma, ossia a pianta a croce latina con un'unica navata caratterizzata da cappelle laterali, un transetto con due cappelle più grandi, una cupola all'altezza della crociera e un'abside profonda. Da segnalare opere del Sanmartino, Domenico Antonio Vaccaro, Cesare Fracanzano, Nicola Maria Rossi.
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