Riedificata agli inizi del Seicento su un edificio precedente in stretta osservanza delle norme controriformate borromeiane, presenta forme barocche su progetto di Giovanni Battista Lantana, anche se in passato era ritenuta opera di Pier Maria Bagnadore. L'edificio presenta un'unica navata con sei altari laterali, il tutto caratterizzato da un ciclo pittorico opera per la maggior parte di Giovanni Mauro della Rovere La volta a tutto sesto è affrescata a medaglioni e trompe l'oeil, mentre nell'abside dell'altare maggiore si trova una pala settecentesca attribuita al pittore veneziano Giovan Battista Pittoni, che rappresenta il martirio dei due santi titolari. Notevoli l'affresco degli angeli musicanti, le cantorie, le soase. Da ricordare anche le cancellate in ferro battuto del 1647; l'organo seicentesco di origini antegnatiane, rimaneggiato dai Serassi nel 1822 e nel 1891 dall'organaro bergamasco Giovanni Manzoni.
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