Secondo la tradizione castello fu eretto nel XIII secolo; recenti indagini archeologiche condotte da Sauro Gelichi dell'Università Ca' Foscari di Venezia hanno permesso di far risalire il nucleo originario al X secolo. Dal XIV secolo il complesso fortificato subì notevoli cambiamenti: dopo alcune prime trasformazioni architettoniche avvenute sotto gli Adelardi e Azzo da Castello, nel 1405 Marco I Pio fu infeudato nel castello di Formigine da Nicolò III d'Este e diede al castello la forma attuale. Nel 1599 il castello passò alla famiglia d'Este, che lo diede in feudo nel 1648 ai Calcagnini. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Formigine e la sua rocca furono duramente colpite dai bombardamenti aerei.
Restano tracce delle antiche strutture nell'area archeologica all'interno del castello, dove si trovano ancora i resti del muro di cinta del fortilizio duecentesco, dell'antica pieve di S. Bartolomeo "della Rocca" e del cimitero medievale che la circondava. Le ricerche archeologiche condotte tra la fine degli anni Novanta del XX s. e l'inizio degli anni Duemila, hanno portato alla luce anche il borgo basso-medievale, che si era formato a ridosso delle mura della rocca nel Trecento (area attualmente compresa all'interno della cinta muraria del castello).
La Rocchetta è la parte difensiva del castello di Formigine, costituita dalla Torre di Sud-Est, dal mastio (chiamato Torre dell'Orologio) e dal corpo di guardia con i doppi rivellini, dal quale era possibile controllare la via di accesso alla rocca e manovrare i meccanismi di sollevamento dei 4 ponti levatoi (due pedonali e due per i carri). il complesso venne completamente ricostruito tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XV secolo, e sorse sul luogo dove precedentemente si trovava la fortificazione eretta dal Comune di Modena nel 1201.
Con più di 4000 mq di superficie, il parco interno al castello si presenta come una rigogliosa arena verde dove le antiche torri fungono da scenografico fondale. Grazie ad un punto d'osservazione collegato alla rocchetta, è possibile vedere un'area archeologica che conserva i resti dell'antica pieve dedicata a San Bartolomeo, dell'annesso campanile e di alcune sepolture. Questo è il nucleo più antico dell'abitato rurale, le cui origini risalgono al X secolo.
Nella parte più antica del castello è ospitato il Museo e Centro di documentazione: un emozionante viaggio nel tempo che inizia nel X secolo e arriva fino ai giorni nostri.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.