Fin dal 1978, per espressa volontà dell’allora vescovo monsignor Cesare Pagani, l’Archivio Storico della Diocesi di Città di Castello ha sede in un’ala del palazzo del Seminario Vescovile tifernate ed in detto luogo viene conservato non solo il fondo della Curia vescovile ma anche i fondi di altri enti ecclesiastici diocesani, quali il Seminario Vescovile, il Capitolo della Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio, le Confraternite della città e della diocesi tifernate, alcune parrocchie (i cui fondi sono qui in deposito) ed infine anche alcuni fondi personali (fondo Muzi, fondo Ascani, fondo Piccardini…).
Molto preziosa e molto antica risulta la documentazione dei vari fondi. L’atto più antico dell’Archivio Capitolare risale al 1012 e compare nel primo volume degli Instrumenta Canonicae [antica segnatura 132]: i nove registri pergamenacei noti come Libri Instrumentorum Canonicae Castellanae, di grandi dimensioni, spesso con cartulazione originaria e con postille e brevi regesti ai margini, contengono una varietà di atti relativi alla Canonica di San Florido quali donazioni, enfiteusi, assegnazioni di beni della Canonica, elezioni di rettori di chiese e simili.
Fra le varie serie che compongono l’Archivio capitolare segnaliamo anche i 17 registri in carta e pergamena legati in cuoio che vanno dal XIII al XVI secolo, detti Libri Extraordinariorum; i registri delle sedute capitolari dal 1516 al 1983; i 24 registri dei Conti della Fabbrica di San Florido (anni 1674-1877); i registri della Parrocchia della Cattedrale: 41 libri dei battezzati dal 1561 al 1908, 14 libri dei cresimati dal 1655 al 1873, 5 libri dei matrimoni dal 1564 al 1801 e 9 libri dei defunti dal 1594 al 1928.
Di grande rilevanza sono anche le 272 pergamene sciolte del fondo diplomatico che ricopre l’arco temporale 1020-1825: tra queste ricordiamo il diploma dell’imperatore Federico Barbarossa del 1163 conservato presso il Museo diocesano di Città di Castello. Molto consultati sono i manoscritti inediti di storia locale della serie Memorie tifernati, composta di 131 volumi settecenteschi di mano di storici ed eruditi di Città di Castello.
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