La sua storia è molto contrastata: fu fondato nel 1080 dai Maltraverso per l'ordine benedettino ed era conosciuta originariamente con il nome di Pratalia e per lungo tempo fondamentale per la gestione agricola della campagna padovana. Nel 1124 fu aggregata al monastero benedettino di Polirone e divenne autonoma nel 1304. Nel 1412 divenne abbazia commendataria, mentre nel 1448 passò sotto la giurisdizione della basilica abbaziale di Santa Giustina e aderì alla riforma monastica benedettina. L'intera abbazia fu ricostruita a partire dal 1469 e nel 1490.
La chiesa dedicata all’Assunta risale al periodo 1490-1550, e fu edificata su disegno di Tullio Lombardo, con pianta a croce latina e a tre navate. Il portale è opera di Andrea Moroni, mentre all’interno si trovano opere di pittori veneti dei secoli XVI-XVII, tra cui spicca l’”Ascensione di Cristo” del padovano Domenico Campagnola collocata nel catino absidale.
Il monastero, sul retro e a sinistra della chiesa, è articolato in quattro chiostri: doppio o della clausura, botanico, pensile e rustico. Alla seconda metà del XV secolo risalgono il chiostro botanico, un tempo destinato alla coltivazione delle piante medicinali e oggi elegante giardino, il chiostro doppio circondato dalle celle dei monaci e il chiostro pensile o “del Paradiso”, collocato al primo piano e caratterizzato da colonne e capitelli finemente lavorati. Più tardo il chiostro rustico su cui affacciano la foresteria e il centro per conferenze e attività culturali.
Altro ambiente suggestivo è il refettorio monumentale, al cui interno si notano, oltre al magnifico arredo ligneo, una grande “Crocifissione” dipinta da Bartolomeo Montagna alla fine del ‘400 e un pulpito in marmo utilizzato per la lettura delle Sacre Scritture durante i pasti.
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