L'ipogeo è stato scoperto nel 1994 a seguito della demolizione di un edificio. Consta di una camera funeraria di forma trapezoidale di circa 25 m² cui si accede da un dromos ricavato nella roccia. Le pareti sono ricche di decorazioni pittoriche. L'Ipogeo si trova al di sotto di un edificio di cinque piani che si trova in via Massimo D'Azeglio.
Dall'epigrafe latina risalente al II sec. d.C. si evince che la tomba era dedicata a Crispia Salvia dal marito Iulius Demetrius. La donna è stata sposata per 15 anni ed è morta a circa 45 anni. L'importanza di attribuire l'età alla donna e di specificare gli anni di matrimonio potrebbe voler dire secondo alcuni studiosi che la donna sia stata già sposata. I nomi della donna rivelano le sue nobili origini, appartenendo a due gens i Crispius, aventi interessi economici nella Sicilia occidentale visti i ritrovamenti di utensili e tegole con bollo A.C.Crispi a Segesta, ed i Salvii anch'essi riconducibili a Lilibeo. Del marito Iulius Demetrius non si possono facilmente conoscere le origini dato che il nome era diffuso in tutte le città della Sicilia, sia da personaggi di alto rango che da liberti ma non si esclude l'origine nobile.
Si consiglia di verificare la corrispondenza degli orari di apertura contattando direttamente la struttura.