Il parco archeologico di Lilibeo occupa l’area dove sorgeva l’antica città cartaginese prima, e romana poi. Gli scavi avviati negli anni ‘70 ed ancora in corso, hanno portato alla luce una porzione del patrimonio archeologico come l’insula romana, il decumano massimo, la grande strada in uso fino al IV secolo d.C. corrispondente all’attuale viale XI Maggio, nel centro urbano di Marsala, e con la sua continuazione, viale Vittorio Veneto, nel settore dell’area archeologica prospiciente il Capo Boeo; la Venere Callipige, statua marmorea del II secolo a.C. e innumerevoli tracce di civiltà antiche (camere mortuarie, pavimentazioni, utensili, resti di abitazioni e di strade).
In particolare, nel 2007, nello scavo di San Giovanni, è stata rinvenuta la pavimentazione cinquecentesca dell’omonima chiesa, e nello scavo adiacente ad essa, una colonna crollata su una pavimentazione in marmo bianco. Nel mese di luglio del 2008, è stata scoperta una statua di Iside. Tratti di muri di abitazioni, tombe, resti delle fortificazioni come il grande fossato punico e brani di mura affiorano nel tessuto urbano e documentano la fase punica della città.
L’area di Capo Boeo, tangibile testimonianza romana, conserva i resti di una villa (fine II secolo d.C.-inizi III) provvista di terme, con meravigliosi pavimenti musivi. Sotto la chiesa di San Giovanni un antico ipogeo, denominato Grotta della Sibilla, costituisce un raro esempio di trasformazione in battistero cristiano (sec. V d.C.). Un altro straordinario ipogeo è quello di Crispia Salvia (fine II - inizi III secolo d.C.) decorato ad affresco.
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