Maso di Bartolomeo
Maso di Bartolomeo (Capannole, 1406 – Ragusa di Dalmazia, 1456 circa) è stato un architetto, scultore, orafo e fonditore in bronzo italiano.
Esponente importante del Rinascimento fiorentino, fu allievo di Donatello e Michelozzo, con i quali lavorò a Prato. Cresciuto probabilmente nella bottega di Lorenzo Ghiberti, fu anche collaboratore di Luca della Robbia.
A Firenze, con Luca della Robbia e Michelozzo collaborò nel 1444 alla realizzazione di una Resurrezione in terracotta. Realizzò inoltre nel 1447 il reticolato in bronzo che chiude l'edicola della Cappella della Santissima Annunziata nella Basilica della Santissima Annunziata di Firenze ed un crocifisso ligneo collocato attualmente presso l'altare della sagrestia della Basilica di Santa Maria Novella. Sempre a Firenze realizzò i fregi decorativi con festoni a graffito monocromo del cortile di Palazzo Medici Riccardi.
Diventato collaboratore di Donatello e Michelozzo, con loro si trasferì a Prato per il progetto del pulpito esterno, del quale curò il montaggio del parapetto e del raffinato baldacchino a ombrello che lo corona.
Nel 1449, su intercessione probabilmente dell'urbinate Fra Carnevale, pittore alla bottega di Filippo Lippi, fu chiamato ad Urbino da Federico da Montefeltro, il nuovo duca della città desideroso di rinnovare il volto urbano, all'insegna di un'impronta moderna, confortevole, razionale e bella, ispirata all'umanesimo fiorentino.
A Urbino Maso di Bartolomeo (in collaborazione con Pasquino da Montepulciano) realizzò tra 1449 ed il 1451 il portale della chiesa di San Domenico, la prima architettura rinascimentale del centro marchigiano. L'opera venne poi completata da Michele di Giovanni da Fiesole nel 1454. La lunetta venne decorata da una Madonna col Bambino e santi in terracotta policroma invetriata di Luca della Robbia. Il portale, di grande originalità, si struttura come una trasposizione su scala monumentale del tabernacolo della Chiesa di Santa Maria a Peretola di Luca della Robbia (1441-1443) o della tomba Brancaccio di Donatello e Michelozzo.