Giulio Monteverde
Giulio Monteverde (Bistagno, 8 ottobre 1837 – Roma, 3 ottobre 1917) è stato uno scultore e politico italiano, uno dei più rappresentativi scultori del gusto dell'Italia borghese. Angelo De Gubernatis lo definì scultore ligure eminentissimo.
Figlio di braccianti, terminati gli studi elementari fu mandato dalla famiglia a Genova. Qui venne preso come apprendista presso un intagliatore. Cominciò l'attività artistica come intagliatore del legno, dando vita a un'intensa produzione di crocifissi (Acqui Terme, chiesa di San Francesco, Asti, Collegiata di San Secondo). Dopo un periodo a Casale Monferrato presso la bottega dei Bistolfi, si trasferì a Genova. Contemporaneamente, frequentò nel 1859 i corsi di ornato e figura dell'Accademia Ligustica di Belle Arti. Rimase all'Accademia Ligustica di Belle Arti per quattro anni. Qui seguì i corsi serali di nudo di Santo Varni. Prevalse infine la sua inclinazione per la scultura. Si trasferì a Roma dopo aver vinto il pensionato di perfezionamento per l'Accademia di S. Luca nel 1865.
Sposatosi giovanissimo e con figli, ebbe difficoltà a mantenere la famiglia, finché la sua fama di scultore non si ampliò improvvisamente dopo l'acquisto da parte del re del Württemberg di una sua opera, Bambini che giocano con il gatto.
Queste prime opere monteverdiane rientrano nel gusto aneddotico in auge in un particolare momento; vanno oltre tale dimensione il Colombo giovinetto - riprodotto in molte copie - e il Genio di Franklin, che esprimono al meglio il realismo dell'autore e l'intento di concretizzare l'idea positivistica di progresso e anche assumono artisticamente una novità di accento e invenzione, pur con le peculiari preoccupazioni di gusto dell'artista. Il tema del genio si associa a quello della tenera fanciullezza, esaudendo i sogni e i desideri della contemporanea cultura del secondo Ottocento. Fra le opere di questo periodo: I bambini che scherzano col gatto, del 1867 (marmo, cm 97x55x55, Genova, Palazzo Bianco); Il Colombo giovinetto, del 1870 (marmo, cm 146x55x64, Genova, Castello De Albertis, più altre copie); Il Genio di Franklin, del 1871 (bronzo e marmo, Museo del Cairo, più altre copie); L'Ingenuità, del 1872; Il putto che scherza col gallo, del 1875, modellato sull'esempio del Bambino col gallo di Adriano Cecioni, divenuto celebre dopo che nel 1869 Diego Martelli aveva portato con sé a Parigi una foto del modello in gesso.
Molte le sue opere, e tra quelle che riscossero immediata fama al suo tempo è da ricordare il primo Monumento a Mazzini, realizzato nel 1876 su richiesta degli emigranti di Buenos Aires, osteggiato dai Gesuiti e poi eseguito e inviato. La statua fu inviata dallo scultore, operante in Roma, a Genova dove veniva imbarcata alla volta di Buenos Aires. Grande fu in Genova il successo riscosso dalla statua per la somiglianza con l'appena defunto Esule. La statua, in marmo bianco, alta circa 3 metri, raffigura Mazzini che si alza dalla sedia per leggere alcuni fogli; si trova a Buenos Aires nella Piazza Roma. Monteverde eseguì ancora una copia di questa, in bronzo di minore dimensione con alcune piccole differenze, che si trova a Milano in Piazza della Repubblica, contornata da una scenografia scultorea di Cascella.