Il Museo è sito nell'affascinante cornice del Convento dei Padri Domenicani, eretto nel 1954 grazie ad una donazione votiva destinata alla costruzione della Chiesa dell'Annunziata. I Padri Domenicani vi rimasero fino al 1809, quando il monastero fu chiuso in conseguenza alla soppressione delle corporazioni religiose. Dal 1865 l'edificio è stato la sede dell'Ospedale Civile, successivamente di un Mendicicomio e infine dell'Asilo Infantile "Greco". Attualmente, oltre al Museo della Civiltà Rurale, l'edificio ospita la Biblioteca Comunale "Giovanni XXIII".
Nei locali del Museo sono custoditi la storia e le tradizioni rurali locali, dove gli oggetti conservati raccontano la vita quotidiana "dei nostri nonni". Vi sono raccolti vari utensili ed attrezzi che testimoniano le attività svolte dall'uomo tra il XIX secolo e la prima metà del XX secolo.
Sono infatti rappresentate tutte le classi lavoratrici: i contadini (il cui lavoro è ampiamente testimoniato dai tanti attrezzi agricoli usati per arare e dissodare, per la mietitura e la raccolta), il fabbro, il falegname, il sellaio, l'arrotino, il calzolaio, ecc.