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Livio Agresti

Livio Agresti


Livio Agresti detto Ritius, Il Ricciutello o Il Ricciutino (Forlì, 1505 – Roma, 1579) è stato un pittore italiano del Rinascimento, tra i maggiori esponenti del manierismo.

Allievo del pittore forlivese Francesco Menzocchi, appartiene perciò alla scuola forlivese di pittura. Risulta iscritto all'Accademia romana di San Luca già nel 1534, mentre nel 1535 produce una serie di affreschi, tra cui l'Eucaristia e i Profeti, nella cappella del Battistero del Duomo di Forlì, poi staccati nel 1841 e custoditi nella locale Pinacoteca. Avendo come collaboratore Livio Modigliani, lavora anche all'opera, documentata dal 1570, Deposizione dalla croce, anch'essa alla Pinacoteca Civica forlivese.

Vasari lo presenta come amico e collaboratore, ma l'Agresti assorbì poco o nulla dello stile del pittore aretino, e lo definisce correttamente "buono e fiero disegnatore, pratico coloritore, copioso ne' componimenti delle storie e di maniera universale": dunque un pittore pratico e l'Agresti fu infatti uno dei più facili artisti del tempo, con una disponibilità ad adeguarsi alle richieste dei più diversi committenti che dimostra i limiti dei suoi risultati artistici; insieme a pale e affreschi di buona qualità, convivono in lui opere prive di originalità e persino di correttezza formale.

All'iniziale formazione nell'ambito della scuola forlivese seguì presto l'approccio alla pittura più moderna rappresentata a Roma, negli anni Quaranta del secolo, dalla cerchia dell'antico allievo di Raffaello, Perin del Vaga; i continui viaggi nell'Italia centrale e la frenetica attività, se gli permisero la conoscenza delle esperienze pittoriche più diverse, non ne favorirono l'elaborazione di una sintesi artistica meditata e originale ma lo portarono ad adeguarsi alla soluzione più facile e comoda di un moderato accademismo aderente alle convenzioni del decoro, secondo i recenti dettati dell'arte controriformistica.